Nelle ultime settimane parecchie compagnie aeree, tra cui anche Alitalia, hanno vietato l’utilizzo di Galaxy Note 7 a bordo mentre è di ieri la notizia che su molte navi da crociera vige lo stesso divieto. La situazione si sta lentamente normalizzando ma Samsung si trova di fronte ad un nuovo grosso problema: “rimpatriare” i Galaxy Note 7 difettosi per provvedere alla loro messa in sicurezza (Samsung non ha comunicato ufficialmente cosa farà con i dispositivi ritirati NdR).

La Pipeline and Hazardous Materials Safety Administration (PHMSA) del dipartimento dei trasporti statunitense ha concesso a Samsung il permesso di trasportare i dispositivi difettosi dai centri di raccolta sparsi per tutto il paese. Le unità saranno spedite in quantità limitata in contenitori isolati termicamente e pensati per contenere i problemi in caso di fiamme e fumo.

A Samsung è stato vietato di utilizzare i mezzi aerei per il trasporto quindi il colosso sud coreano dovrà ricorrere a navi cargo, treni e camion per recuperare i 137 000 Galaxy Note 7 ancora sigillati nelle loro confezioni originali. La PHMSA e il CPSC (Consumer Product Safety Commission) coordineranno le attività per assicurarsi che tutte le operazioni vengano svolte nella massima sicurezza e nel rispetto delle normative vigenti.

Né Samsung né i suoi partner hanno voluto rilasciare comunicazioni ufficiali in merito alle operazioni di trasporto sul suolo americano.