Il primo device commercializzato in Europa dall’azienda cinese Realme fu Realme 3 Pro, smartphone concreto e rivale di Redmi Note 7.

Da quel momento il brand costola di Oppo ha proseguito con le sue proposte di smartphone dalla buona qualità/prezzo completi e convincenti.

Un altro colpo a segno è stato fatto con Realme 6, presentato il 31 marzo assieme a Realme 6i e Realme C3 e venduto a 299,90 Euro per la variante più costosa da 8/128 GB. Un prezzo di listino interessante e che diventa ancora più allettante per la variante 4/64 GB a 229,90 Euro rendendosi papabile per una competizione piuttosto accesa con Redmi Note 8 Pro.
Se si vuole però optare per un equilibrio tra le due parti la 4/128 GB a 269,90 Euro è il taglio da considerare. In tutti i casi è attualmente in sconto di 20 € sullo store ufficiale Realme fino al 21 aprile.

Analizziamo meglio Realme 6 in questa recensione e nel relativo video, allegato di seguito!

Video recensione di Realme 6

Design & Ergonomia

È intuibile come Realme abbia voluto andare a risparmio lato materiali dal momento che sia frame che back cover sono realizzati in plastica. La costruzione tuttavia è buona e le dimensioni pari a 162.1 x 74.8 con uno spessore generoso di 8.9 mm e un peso di 191 grammi.
A detta di Realme questo 6 è protetto dagli spruzzi d’acqua, peccando tuttavia di certificazione apposita.

La colorazione cangiante Cometa Bianca in nostro possesso (disponibile anche in Cometa Blu) offre degli interessanti effetti di luce sul posteriore, come se un raggio di sole si propagasse dalla parte inferiore della scocca fino alla superficie restante. Anche il frame satinato anziché lucido conferisce un tocco di carattere in più a questo Realme 6, telefono che al netto di queste peculiarità non riesce a staccarsi completamente da quel che alla fine è un’estetica generale già vista e rivista e, come vi avevamo già detto durante il live unboxing sul nostro Instagram, è un peccato che Realme non abbia pensato di implementare una qualche sorta di texture come quella che ritroviamo su Realme 5 Pro.

Dunque uno smartphone dalle dimensioni generose come tanti altri competitor e con dei bordi discretamente ottimizzati, con il solito avanzo del chin inferiore tipico dei pannelli LCD, di fatto non è AMOLED come per esempio accade su Realme X2.
La maneggevolezza non è delle migliori e nelle tasche dei pantaloni è impossibile non rechi fastidio, l’uso ad una mano è impacciato ma un’apposita gesture ci viene in aiuto.
Il retro lucido rende molto scivoloso il telefono con la satinatura del frame che al contrario aiuta ma senza dubbio la cover in dotazione è una garanzia di maggior protezione grazie anche agli angoli rinforzati.

Sul frontale trova posto l’ampio pannello protetto da vetro Gorilla Glass 3, da 6.5″ IPS LCD con risoluzione FHD+ e dotch contenente la camera selfie. La visibilità al sole è buona ma ci sono competitor che sanno fare un po’ meglio e ciò è causato principalmente dal riflesso generato dal vetro anteriore.
Ora rullo di tamburi… Realme 6 è il primo a portare un display con frequenza di aggiornamento a 90 Hz su smartphone di medio-bassa gamma in Italia. Una soluzione simile è rappresentata dai 120 Hz di Poco X2 che tuttavia non è mai arrivato nel nostro Paese ma quel che è  su Samsung Galaxy S20 Ultra, Oppo Find X2 Pro, Xiaomi Mi 10 Pro, Huawei P40 Pro. Naturalmente dalle impostazioni possiamo lasciare a Realme 6 il compito di gestire in automatico il refresh rate o forzarlo a 60 o a 90 Hz.

Ci è piaciuto sia il buon contrasto dei neri, comunque visibili di taglio data la tipologia di schermo, che gli ottimi risoluzione e angolo di visione.
Purtroppo dai settings l’unica modifica consentita riguarda la temperatura display e noi vi consigliamo di impostarla su “Più caldo”, così da ovviare ad un tonalità blu predefinita eccessivamente marcata.
Se ancora non fosse abbastanza o vogliate attivare un’ingiallimento del pannello più aggressivo potete sfruttare la “Protezione oculare”, una sorta di modalità notturna con tanto di eventuale tonalità in bianco e nero.

Tutto molto convincente e ben realizzato se non fosse per un fatto a nostro avviso veramente difficile da digerire e che ci ha fatto sospettare di avere tra le mani un’unità difettosa: le tonalità rosse (quelle più prossime al colore delle labbra) vengono falsate a dismisura; per esempio tale comportamento è subito visibile nelle foto dove appaiono persone e ciò ci ha fatto credere in prima istanza che si trattasse di un problema di fotocamera dal momento che i rossi sono accesissimi e molto saturi. Analizzando meglio la taratura colore del pannello abbiamo capito che il problema affligge invece l’intero schermo e questo, per l’utente medio, può essere causa di confusione e portare a pensare che i sensori fotografici non funzionino correttamente.
Dopo aver sentito il parere di alcuni colleghi (i cui terminali non presentano simili complicazioni) siamo arrivati alla conclusione che si possa trattare proprio di un sample fallato e siamo tuttora in contatto con Realme per capirne di più. Naturalmente non appena avremo un qualche responso non mancheremo di aggiornare questa recensione.

Quel che ci ha fatto pensare, però, deriva dal fatto che quest’anomalia abbia fatto la sua comparsa a seguito di un minor update software ricevuto qualche giorno fa, nel bel mezzo dei nostri test.
Speriamo quindi non sia stato proprio l’aggiornamento a causare il malfunzionamento del pannello, ci auspichiamo che da parte di Realme possa esserci una gestione decisamente più attenta dei suoi update, soprattutto vedendo quel che sta capitando a Xiaomi.

Funzionalità

Con Realme 6 ci si “sbarazza” (si fa per dire) della ColorOS di OPPO, segno che il sub-brand vuole distinguersi ulteriormente da mamma OPPO, al suo posto arriva realme UI 1.0 basata su Android 10 con patch di marzo 2020 e porta con sé degli assestamenti grafici, mantenendo la stessa base funzionale della ColorOS 7. Senza dubbio sia Realme che OPPO hanno svolto un buon lavoro nel tentativo di occidentalizzare l’interfaccia dei sistemi e il risultato è ora apprezzabile, la presentazione più pulita e gli elementi della UI più coerenti tra loro.

Il sistema è graficamente appagante e dallo stile flat, con forse troppi menu a popolare le impostazioni del telefono oltre a un assistente intelligente in grado di fare ben poco di utile; al suo posto avremmo preferito senza dubbio il tab Google Discover.

Il bordo in plastica di Realme 6 presenta una rientranza in corrispondenza del tasto accensione, completamente piatto dal momento che questo incorpora il riconoscimento dell’impronta, molto facile da raggiungere sia da destrorsi che mancini. In alternativa possiamo far subentrare il face unlock 2D, meno sicuro ma altrettanto rapido ed efficace.

A sostegno di un discreto uso multimediale troviamo sia il jack audio 3,5 mm che lo speaker mono inferiore dalla qualità sonora discreta ma che non brilla, semplicemente in linea con il prezzo di vendita.

Prestazioni

Sotto la scocca è montato un chipset Mediatek Helio G90T octa-core a 2,05 GHz e GPU Mali-G76 MC4. La strategia di Mediatek per la serie G90 è di sopperire alle mancanze di Qualcomm lato processori dediti al gaming e di proporli a basso costo. Non potevamo dunque esimerci dal testare in prima persona le performance in-game, le quali risultano buone per un telefono da 300 € o meno.
La sua limitazione più grande sono i drop frame improvvisi che incombono più spesso di quanto ci saremmo aspettati. Forse qualche sforzo aggiuntivo lato gestione risorse può aiutare, attuabile tramite update software ma è un comportamento bizzarro in quanto lo Snapdragon 730G del fratello Realme X2, stando ai test che abbiamo condotto, ha prestazioni lievemente inferiori riuscendo però ad offrire una qualità di gioco migliore.

Molto buona però la reattività del sistema e gli impuntamenti dell’interfaccia sono molto rari, rendendo Realme 6 piacevole da usare e la sua esperienza utente ci ha pienamente soddisfatto, niente a che vedere con quella offerta dal predecessore Realme 5 Pro.

Fotocamera

Sul retro trova posto una sottile quanto sporgente pillola ospitante i 4 sensori fotografici posteriori, portando lo spessore a 9,6 mm. Analizzando i sensori a disposizione ci sembra strano come Realme non sia riuscita a mantenere le camere a filo scocca. Di seguito i sensori montati:

  • Standard 64 MP f/1.8, PDAF (zoom digitale fino 10x)
  • Ultra-grandangolo 8 MP f/2.3 119°
  • Macro 2 MP f/2.4
  • Profondità 2 MP f/2.4 (bianco/nero)
  • Selfie 16 MP f/2.0

I sensori alla luce del sole hanno una buona definizione, dei colori carichi e un HDR che fa il suo, il tutto contribuisce a rendere le foto “instagrammabili” e solitamente non necessitano di correzioni per esserne soddisfatti.
Con le camere a disposizione possiamo spaziare da scatti macro, passando per quelli ultra-wide e fino allo zoom digitale 10x raggiunto grazie al crop del sensore principale e, per questo, tanto più zoomiamo e tanto più perdiamo chiarezza generale e dettagli.

Certamente non siamo ai livelli di Realme X2 o X2 Pro, soprattutto lato gamma dinamica e gestione del colore, ma quel che più desta perplessità è l’impastamento facile delle foto che subentra appena il livello di luminosità ambientale cala rispetto alla luce solare e questo è causa di una resa più “torbida” e poco definita resa degli scatti. Potete sperare in un più accettabile risultato scattando a 64 MP evitando così il pixel binning.

Dove però perde molti colpi è negli scatti notturni e in questo senso sia Realme X2 che Realme 5 Pro riescono a fare nettamente meglio. Realme 6 non risolve bene né il rumore video né la nitidezza che non solo rimane deludente usufruendo della modalità notte ma, in certi casi, la peggiora introducendo inoltre forte presenza di rumore video.

I video possono essere registrati fino al 4k a 30 fps, con il sensore grandangolare che invece si ferma al FullHD a 30 fps, così come per la camera selfie.
La stabilizzazione digitale fa un discreto lavoro in 1080 p e, come ci aspettavamo, perde parte della sua efficacia nelle clip in 4k ma è un compromesso che siamo abituati spesso ad accettare su smartphone di tale fascia.

Batteria & Autonomia

4300 mAh rientrano ormai nella media della capienza delle comuni batterie per smartphone. È ben sfruttata da Realme 6 e i risultati confermano ancora una volta come i processori Mediatek siano poco energivori.

Con un uso medio composto principalmente da telefonate, app social, tanto bluetooth e wifi, svariati video su YouTube, abbiamo raggiunto i due giorni pieni d’utilizzo totalizzando 6 ore e 30 minuti di schermo attivo, con anche un accumulo di varie ore in stand-by. Abbiamo forzato il refresh a 90 Hz e mantenuto abilitate le funzioni base di risparmio energetico offerta dalla realme UI.

A corredo di una buona autonomia troviamo la ricarica rapida VOOC Flash Charge a 30 W e basta 1 ora per dargli una full charge, operata sfruttando l’ingresso USB-C 2.0 e il caricatore in dotazione da 5 V 6 A.

Recensione Realme 6 ricarica rapida VOOC

Connettività

Il vano nano SIM è posto nel lato sinistro di fianco al bilanciere del volume e consente l’inserimento di 2 nano SIM in aggiunta a una scheda microSD fino a 256 GB.

La ricezione è buona e non segnaliamo complicazioni in tal senso. Presente poi il WiFi a doppia banda, Bluetooth 5.0, NFC per i pagamenti e A-GPS con Glonass, senza farsi mancare la radio FM.

In conclusione

A questo prezzo Realme porta a casa un altro buon risultato e a nostro modo di vedere sta tentando di puntare sulla fascia medio-bassa di mercato proponendo soluzioni dal prezzo onesto corredate di buoni hardware e software a gestirle, un po’ come fa Xiaomi la quale ha tuttavia intrapreso già da un po’ una strada che porta al rialzo sia dei prezzi che delle ambizioni dell’azienda cinese.
È possibile che Realme voglia tentare di inserirsi al suo posto nelle fasce più basse.

Recensione Realme 6

Realme 6 presenta però delle imperfezioni, implorante di aggiustamenti software lato fotocamera con un potenziale che non viene sfruttato a dovere.
Per il resto l’autonomia è molto soddisfacente, l’esperienza utente fornita è snella e reattiva, il display trionfa ed è la vera punta di diamante di questo smartphone, il primo vero motivo per cui se siete in cerca di un refresh rate a 90 Hz senza dover spendere una fortuna lo dovreste seriamente prendere in considerazione, senza contare che online potrà subire una svalutazione nei prossimi mesi e che già al momento, nella variante base, con 200 Euro potete farlo vostro.

Allo stesso tempo può avere senso puntare gli occhi su Realme X2 per 30 Euro in più, il quale perde i 90 Hz ma ne guadagna sia in tipologia di display che in esperienza di gioco, meglio ottimizzata lato gameplay, passando per una miglior qualità degli scatti e gestione dei sensori fotografici.

Altre offerte

Pagella

7
Design
7.5
Funzionalità
7.5
Prestazioni
5
Fotocamera
8
Batteria
7