Recensione OnePlus 6 – Puntuale come ogni anno, la “non più startup” cinese OnePlus, prova a sconvolgere il mercato degli smartphone top di gamma proponendo un device in grado di rivaleggiare con i migliori smartphone premium ma ad un prezzo decisamente più vantaggioso. Siamo arrivati al OnePlus 6, uno dei prodotti pià attesi dell’anno da milioni di fan in tutto il mondo.

Le aspettative erano alte ma grazie a un salto di qualità notevole nel comparto fotografico e nella qualità costruttiva, il nuovo “flagship killer” entra di diritto tra i migliori smartphone Android del momento, lo fa a testa alta senza timore reverenziale.

Scopriamo tutto ciò che c’è da sapere nella nostra recensione di OnePlus 6.

Video recensione di OnePlus 6

Confezione

All’interno della confezione, come sempre molto curata, troverete l’alimentatore da parete Dash Charge, capace di caricare la batteria di OnePlus 6 in poco più di 1 ora, un cavetto rigorosamente di colore rosso USB/Type C per la ricarica e lo scambio dati e una cover in TPU trasparente e leggermente fumè.

Hardware & Connettività

OnePlus 6 si distingue dai competitor per un comparto hardware spinto all’estremo, la versione base è equipaggiata con la Mobile Platform Qualcomm Snapdragon 845, affiancata da 6 GB di RAM LPDDR4X e 64 GB di memoria interna UFS 2.1, a salire troviamo altre due varianti con 8 GB di RAM e 128/256 GB di memoria interna, un vero mostro!

Posteriormente è posto il sensore di impronte digitali, veloce e reattivo anche se accompagnato da una vibrazione superficiale e un po’ “cheap”, a completare la dotazione di sensori troviamo accelerometro, giroscopio, magnetometro, sensore di luminosità e pressimità.
Non c’è la ricarica wireless, un vero peccato.

La connettività è di ottimo livello, con lo scambio dati LTE di Cat. 16, WiFi ac, Bluetooth 5.0, NFC e GPS, non ci sono la Radio FM e una porta infrarossi, da notare che la porta USB Type-C è di tipo 2.0 e non supporta l’uscita video.

Prestazioni

Non avevamo alcun dubbio circa le prestazioni di OnePlus 6 e in effetti tutte le aspettative sono state confermate, è uno smartphone velocissimo, iper reattivo in ogni circostanza e capace di mantenersi efficiente anche nelle condizioni di forte stress e nelle lunghe sessioni di gaming.

Le performance sono proprio il punto cruciale di OnePlus 6, il suo miglior biglietto da visita e il vero asso nella manica da mettere in campo nei confronti dei competitor diretti.

Parte telefonica e antenne

OnePlus 6 è un dual sim (dual standby) e non ha memoria espandibile, il modem integrato funziona alla grande nella gestione del traffico dati, buona la ricezione del segnale anche nelle zone con copertura scarsa, meno efficace invece, nel cambiare cella telefonica e mantenere il segnale in movimento veloce (in macchina e in treno).

Abbiamo riscontrato un comportamento regolare e senza alcun intoppo nella navigazione GPS e nel collegamento WiFi o Bluetooth.

Ergonomia, Design & Materiali

Un telefono con dimensioni 155.7 x 75.4 x 7.8 mm non può essere comodissimo da utilizzare e OnePlus 6 non sfugge alla regola, la larghezza abbondante fa la differenza e l’uso con una mano non è proprio agevole, in compenso in confezione troverete una cover in TPU che migliora il grip e protegge dagli urti il bellissimo e fragile corpo in vetro dello smartphone.

Il primo impatto con OnePlus 6 è da effetto “wow”, merito della back cover in vetro specchiato con riflessi distorti e un colore nero molto simile alla ceramica, ma il design è importante anche sulla parte frontale con un display ottimizzato su tutti i bordi, cornici sottilissime e il notch nella parte alta.
Il peso di 177 grammi contribuisce a trasmettere quella sensazione di qualità che viene tanto ricercata dai brand sui propri device, insomma OnePlus 6 appare premium e lo è veramente grazie ad una qualità costruttiva impeccabile e un’estetica curatissima.

Non gode della certificazione IP per la resistenza ad acqua e polvere, nonostante ciò in OnePlus assicurano che lo smartphone è resistente all’acqua, noi abbiamo provato a metterlo sotto la doccia e ne è uscito indenne.

Display, Audio & Multimedia

Il display è un Optic Amoled da 6,28 pollici con risoluzione FullHD+ in 19:9, ovviamente con notch. Si tratta di un display molto simile a quello del predecessore OnePlus 5T ma con una maggiore luminosità e leggibilità.

I colori sono ben tarati e la copertura dello spettro DCI-P3 è quasi completa, molto brillante e appagante in ogni condizione di utilizzo.
Abbiamo notato una leggera perdita di contrasto sotto il sole dov,e tra il vetro e il pannello OLED, si creano riflessi di luce che offuscano leggermente i dettagli, stiamo comunque cercando il pelo nell’uovo perché in generale non manca nulla a questo schermo.

Ci siamo trovati spesso a preferire la regolazione manuale della luminosità a causa della forte illuminazione, che in automatico risulta leggermente troppo spinta.

Il comparto multimediale è sostenuto dalla presenza del jack audio da 3,5 mm, mentre perde nei confronti dei competitor per l’assenza di una uscita stereo dagli speaker.
L’altoparlante mono, posizionato in basso, è potete ma anche gracchiante a volume massimo, in cuffia si sente bene e c’è la possibilità di regolare finemente l’equalizzazone dalle impostazioni dedicate.

Fotocamera

OnePlus 6 propone quasi lo stesso comparto fotografico del predecessore, con però un miglioramento importante sul sensore principale, che gli permette di raggiungere il livello di smartphone di riferimento come Samsung Galaxy S9 Plus e Huawei P20 Pro.

Posteriormente troviamo un sensore Sony IMX 519 da 16 MP, con pixel di 1,22 micrometri, associato ad un obiettivo di lunghezza focale standard e apertura F/1.7, stabilizzato otticamente.
Appena sopra troviamo una seconda fotocamera da 20 MP, con sensore Sony IMX 376K e ottica non stabilizzata F/1.7, questo modulo serve per rilevare dati sulla profondità di campo nelle foto con effetto bokeh simulato.

Frontalmente trova posto un sensore Sony IMX 371 da 16 MP senza autofocus e con ottica F/2.0.

Cominciamo con una critica al secondo sensore posteriore, praticamente inutile ai fini della qualità fotografica e verosimilmente poco importante nella creazione di un effetto bokeh simulato di buon livello, come testimonia il caso di Google Pixel 2 XL, che con una sola fotocamera riesce tranquillamente a ricreare l’effetto.

Detto ciò, la qualità degli scatti è davvero elevata, c’è stato un notevole salto di qualità sia in diurna che con poca luce.
OnePlus 6 riesce ad essere convincente in termini di dettaglio, bilanciamento del bianco e accuratezza di esposizione e messa a fuoco, risulta quindi estremamente competitivo tra i top smartphone.
In questo importante balzo in avanti ha sicuramente avuto un ruolo fondamentale la stabilizzazione ottica del sensore principale.

I selfie sono rimasti gli stessi del OnePlus 5T, di ottimo livello pur senza rappresentare un vero cambiamento, i video invece sono decisamente buoni e salgono sicuramente sul podio dei migliori per questo particolare comparto, arrivano fino al 4K a 60 fps e in slowmotion fino a 480 fps in HD o 240 fps in FullHD.
Da segnalare che in 4K a 60 fps avrete una lunghezza massima della clip di 5 minuti, che sale a 10 minuti impostanto un framerate di 30 fps.

Batteria & Autonomia

La batteria di OnePlus 6 è da 3300 mAh e gli consente di arrivare a sera senza troppi problemi, pur non avendo una resa completamente convincente.
Rispetto al predecessore sono scesi un po’ i valori di display attivo che abbiamo riscontrato in una giornata di utilizzo medio, in particolare passiamo da 5h30 min a 5h su un periodo di operatività di circa 14 ore.

Questo leggero calo si evidenzia in particolare quando siamo all’aperto, a causa del display evidentemente energivoro con la sua super luminosità, e probabilmente anche a causa di una gestione delle risorse un po’ lasciva, che punta prima di tutto alle performance.

Software

A bordo di OnePlus 6 troviamo la Oxygen OS basata su Android 8.1 Oreo, con una personalizzazione che ormai è classica per gli smartphone OnePlus.

Rispetto ad Android puro le modifiche non sono molte e si concentrano sul fornire piccoli dettagli e funzioni per migliorare la user experience, inoltre ogni parte è costruita per rendere ancor più l’idea di velocità, sono quindi limitate al massimo le animazioni e le app si aprono istantaneamente, prima ancora di caricarne i dati.

Non ci sono particolari novità da segnalare, tolta la Gaming Mode, che consente di massimizzare le prestazioni e non essere disturbati nelle sessioni di gioco, presente la modalità di lettura che rende lo schermo in bianco e nero e abbassa la luminosità per non affaticare lo sguardo.
C’è la possibilità di applicare un tema scuro e di scegliere il colore principale degli elementi grafici, inoltre non mancano diverse gesture per il controllo dello smartphone a schermo spento.

Come sul OnePlus 5T troviamo la navigazione nel sistema tramite gesture, che si è rivelata più efficace del previsto, sicuramente migliore nella pratica rispetto a come si potrebbe pensare vedendo le scarne animazioni che corrispondo ai vari gesti.

Il notch si può escludere lasciando la parte alta (le corna) completamente nere a fungere da secondo display per la status bar, a tal proposito vale la pena sottolineare che le notifiche sono gestite bene ma la presenza della tacca obbliga ad alcuni sacrifici dovuti al minore spazio disponibile.
Ad esempio non potrete abilitare la visualizzazione della percentuale di carica affiancata alla batteria e le icone corrispondenti alle notifiche saranno sempre solo 3, a cui si aggiungeranno 3 punti di per indicare la presenza di altri contenuti visibili solo espandendo la tendina delle notifiche.

Stranamente mancano le gesture sul sensore di impronta, così come la gesture che permette di rispondere portanto il telefono all’orecchio.

Presente ed estremamente rapido lo sblocco con il riconoscimento del volto, la precisione ci è sembrata la stessa del fratello maggiore 5T ma sembra migliorata leggermente con poca luce.
In ogni caso, combinando il lettore di impronte digitali posteriore e lo sblocco con il riconoscimento del volto, avrete un sistema sempre pratico e ben funzionante in ogni condizione.

In conclusione

Siamo alle battute finali della recensione di OnePlus 6, proposto a partire da 519 Euro per la variante 6/64 GB, 559 Euro per la 8/128 e 619 Euro per il modello con 8 GB di RAM e 256 GB di memoria interna.

Dal OnePlus 5T c’è stato un bel salto in avanti, i miglioramenti pià evidenti li abbiamo trovati sulla cura e qualità costruttiva e sul comparto fotografico, per il resto rimangono tutti i punti di forza che storicamente contraddistinguono gli smartphone OnePlus, primo fra tutti le straordinarie e durature prestazioni.

Ormai è tempo per OnePlus di competere ad armi pari con i principali top di gamma, senza alcun timore reverenziale e puntando sui punti di forza del suo gioiellino, tra cui entra a pieno titolo il senso di appartenenza ad una community e quella sensazione tutta “Cupertiniana” di avere per le mani un oggetto esclusivo.

Da oggi è possibile acquistare OnePlus 6 anche su Amazon e questo siamo certi spalancherà le porte ad ancora più acquirenti, i prezzi rimangono gli stessi dello store ufficiale.

Pagella

8.8
Display
7.3
Ergonomia
9.7
Hardware
8.8
Software
8.3
Batteria
9.5
Fotocamera
8.8
Qualità/prezzo
10
Materiali
8.3
Audio
9.8
Esperienza Utente
9.0