Google Assistant è un fiume in piena che al CES 2018 ha raggiunto un gran numero di produttori, tra cui anche Qualcomm. Il chipmaker californiano ha presentato due piattaforme Home Hub, basate sui SoC Snapdragon 624 e Snapdragon 212, pensate per facilitare il compito di quei produttori che vogliono integrare Google Assistant nei propri dispositivi.

Entrambe le piattaforme sono basate su Android Things e integrano la tecnologia necessaria al supporto delle interfacce vocali, della connettività e ai servizi cloud. La versione base è pensata per l’impiego negli elettrodomestici di nuova concezione, frigoriferi, forni, lavatrici, dove un assistente digitale può aprire nuovi scenari. Grazie alle tecnologie audio per la cancellazione di eco e rumore possono catturare comandi vocali anche in ambienti particolarmente rumorosi.

Lo Snapdragon 624 è pensato invece per dispositivi dedicati, come telecamere, schermi interattivi e simili, con funzioni più evolute, come la tele sorveglianza, il controllo remoto, lo streaming multimediale e molto altro. Entrambe le piattaforme dispongono di connettività WiFi 802.11 ac 2×2 MU-MIMO grazie al chip QCA9379.

Ovviamente i dispositivi che utilizzano le nuove piattaforme potranno accedere a tutti i servizi Google, come Google Cast, TensorFlow e molto altro. I primi dispositivi sono già in mostra al CES 2018, molti altri arriveranno nel corso dell’anno.

La piattaforma Smart Audio punta invece a facilitare lo sviluppo di speaker intelligenti, sulla falsariga di Google Home, con la possibilità di scegliere se utilizzare Google Assistant, Amazon Alexa e Microsoft Cortana. Qualcomm ha presentato una serie di reference kit per semplificare la vita ai produttori, con una CPU quad core ARM-A53, DSP Hexagon, supporto aptX, Quick Charge, WiFi 802.11 ac e Bluetooth 4.2, con sistema Linux embedded.

È presente una GPU (Adreno 304 o Adreno 308) per supportare display con risoluzione 720p, per offrire un ampio margine di manovra.

Qualcomm prova a risolvere i problemi di autonomia delle cuffie Bluetooth, sempre più importanti vista la repentina sparizione dei jack da 3,5 millimetri dai nuovi smartphone, lanciando QCC5100, una soluzione audio Bluetooth che include tutto il necessario.

Il nuovo prodotto Qualcomm promette una riduzione dei consumi del 65% rispetto ai chip precedenti e dovrebbe consentire di ottenere autonomie triple rispetto a quelle delle cuffie Bluetooth attuali. Nei casi più estremi la riproduzione audio attraverso il codec aptX può consumare appena 5mA, un risultato davvero interessante.

Crescono però le capacità di elaborazione, con doppio AP e un doppio DSP, funzionanti a 80 e 120 MHz, coadiuvati da RAM e ROM embedded. Per vedere le prime soluzioni basate sul nuovo prodotto Qualcomm bisognerà attendere almeno la seconda metà dell’anno, quando i partner avranno potuto testare il nuovo chip e sviluppato nuovo idee.

Intanto sono oltre 60 i prodotti che sfruttano il codec aptX HD di Qualcomm. Si tratta di un codec evoluto che supporta la riproduzione a 24 bit, con un elevato rapporto segnale-rumore, riducendo così il rumore di fondo che peggiora inevitabilmente l’esperienza di ascolto.

Cristiano Amon, presidente di Qualcomm, ha chiuso la conferenza al CES 2018 con una rassicurazione, riguardante Spectre e Meltdown, le due vulnerabilità che stanno spaventando l’industria dei microprocessori. L’impatto sui dispositivi mobili sembra trascurabile, visto che le soluzioni sono già disponibili e non andranno a modificare significativamente le prestazioni. Le patch necessarie sono state rilasciate già a dicembre e sia Google che ARM sono state invitate a collaborare per una rapida diffusione agli OEM.