Secondo molti, un’applicazione dedicata allo scambio di messaggi basa il suo successo sulla fetta di utenti che la utilizzano: più grande è questa fetta, maggiormente altri utenti saranno indirizzati all’uso di quella determinata app piuttosto che ad altre, a dispetto delle funzionalità offerte; per altri, a quanto pare, la privacy nella messaggistica rappresenta il punto più importante: parliamo degli utenti dalle nazioni più corrotte al mondo, secondo una ricerca di Apptopia.

La ricerca è andata infatti a valutare la crescita di utenti attivi mensili per tre delle applicazioni di messaggistica più utilizzate – WhatsApp, Telegram e Signal – rispettivamente nei cinque paesi più corrotti (Venezuela, Nigeria, Kenya, Russia e Ucraina) meno corrotti al mondo (Danimarca, Svezia, Svizzera, Finlandia e Nuova Zelanda), secondo quanto riportato da Transparency International.

I dati parlano chiaro e mostrano come applicazioni più attente alla privacy dei propri utenti come Telegram e Signal siano state scelte maggiormente dagli utenti nei paesi più corrotti (e quindi solitamente meno attenti alle libertà personali dell’individuo); in particolare Signal ha visto un incremento del 147% degli utenti attivi mensili durante il 2017.

Altra applicazione nota per l’attenzione alla privacy nella messaggistica è Telegram, e anch’essa vede la crescita maggiore nei cinque paesi più corrotti rispetto agli altri cinque (con un +19%); WhatsApp invece non mostra differenze significative.

Cosa ne pensate di questa ricerca? Qual è secondo voi l’aspetto che rende un’applicazione dedicata alla messaggistica di successo?

Vai a: WhatsApp vs Telegram: chi vince e perché? Facciamo un po’ di chiarezza (video)