Dopo le dichiarazioni del Garante della privacy italiano e tedesco, anche l’Inghilterra chiede spiegazioni a Facebook in merito al fenomeno di data-sharing con Whatsapp. 

Tutto è partito durante lo scorso agosto quando Facebook ha cambiato il trattamento e l’uso dei dati sensibili di WhatsApp. In poche parole, gli utenti hanno accettato una nuova informativa sulla privacy in cui hanno dato il consenso a condividere i dati di WhatsApp con Facebook (e tutte le aziende pubblicitarie associate). Tra i dati sensibili che sarebbero entrati nelle mani di Facebook, c’è il preziosissimo numero di cellulare indispensabile per utilizzare la nota app di messaggistica istantanea.

Mentre la Germania ha bloccato le operazioni di Facebook e ha imposto la cancellazione dei dati raccolti con questa manovra poco chiara, il Garante della privacy italiano ha chiesto spiegazioni al colosso statunitense, le quali sono attese per il prossimo 15 ottobre. Ma non finisce qui, proprio in queste ore, anche l’ICO (il Garante della privacy inglese) ha sfoderato le armi nei confronti di Facebook.

A tal proposito, Elizabeth Denham (l’attuale commissario di ICO) ha dichiarato: “C’è molta rabbia nell’aria. Promesse, accordi e correttezza sono venute meno. Abbiamo avviato un’istruttoria per fare chiarezza sul fenomeno di data-sharing (tra Facebook e Whatsapp) ricordando che, quando Facebook ha acquistato l’app di messaggistica istantanea nel 2014, non c’era nessun riferimento allo scambio di informazioni.”