Il tuo telefono è in stand by e pensi che la schermata di blocco sia sufficiente per tenere i tuoi dati al sicuro? In realtà, la barriera che separa i malintenzionati dall’accesso alle tue informazioni più preziose è molto velleitaria, tant’è che basta che qualcuno ti osservi digitare il PIN per mettere a serio rischio la tenuta della tua riservatezza.
Ebbene, Google è al lavoro per rendere il tuo smartphone Android un po’ più sicuro, apprestandosi a rilasciare una soluzione che impedisca agli utenti di aggirare la richiesta biometrica inserendo – come soluzione di ripiego – le credenziali della schermata di blocco.
Senza scendere in eccessivi dettagli tecnici, pare infatti che nella release di Android 15 QPR1 Beta 2 si possa impartire a Android l’ordine di ignorare il richiamo delle app di una nuova finestra di dialogo di richiesta biometrica con un PIN o altra soluzione di ripiego. Per sfruttare questo divieto bisognerà tuttavia attivare una funzione di biometria obbligatoria.
A questo punto ci si può ben domandare in che modo si possa attivare tale funzione, considerato che non sembra che Android 15 QPR1 disponga di una riga di codice che indichi quando viene attivata l’opzione di biometria obbligatoria.
Tuttavia, la descrizione del suo flag sembra fornire un indizio non certo sottovalutabile. In particolare, quando il cellulare si trova al di fuori di luoghi attendibili, Android procederà con la rimozione del failback LSKF, acronimo di Lock Screen Knowledge Factor, termine tecnico che indica il PIN, la password o il modello di scorrimento che può essere usato per sbloccare il dispositivo.
Le posizioni affidabili e l’ispirazione da Apple
L’ulteriore problema interpretativo – che potrebbe però essere chiarito nelle prossime settimane – è legato al fatto che non vi è alcuna spiegazione su cosa siano queste posizioni affidabili o se sia lo stesso sistema operativo a rilevare quando il telefono si trova all’interno o all’esterno di esse.
Tutti gli indizi sembrano però convergere su qualcosa che i possessori di un dispositivo Apple ben conoscono: quando viene attivata la protezione dei dispositivi rubati sugli iPhone, infatti, entra in funzione un’opzione che blocca alcune azioni come l’accesso alle password memorizzate e alle carte di credito, che richiedono l’autenticazione biometrica tramite Face ID o Touch ID nell’istante in cui il dispositivo è lontano da un luogo familiare.
La versione di Google di questa funzione dovrebbe chiamarsi Identity Check e, salvo sorprese, dovrebbe essere introdotta nel prossimo futuro a breve termine.

