Dopo il Registro Pubblico delle Opposizioni, attivo dalla scorsa estate, prosegue la lotta al telemarketing illegale attraverso un nuovo strumento normativo: come annunciato dall’Autorità Garante per la Privacy insieme ad AGCOM e alla Guardia di Finanza, diventa operativo il Codice di Condotta. Scopriamo di cosa si tratta.

Al via il Codice di Condotta contro il telemarketing: cos’è e a cosa serve

Il Codice di Condotta è un ulteriore strumento pensato per la tutela dei cittadini e si basa sul rafforzamento delle procedure di controllo da parte dell’intera filiera della Customer Relation. Il nuovo strumento disciplina il comportamento utilizzando logiche di condivisione delle responsabilità e verifica incrociata per mettere al sicuro ogni fase della gestione dei dati personali, dalla raccolta all’utilizzo e alla cancellazione. Le aziende dovranno raccogliere consensi specifici per le singole finalità, come il marketing e la profilazione, informando i cittadini sulle finalità per le quali verranno utilizzati i loro dati.

La novità arriva dopo un anno di tavoli di lavoro congiunti tra Confcommercio, Confindustria, Assocontact, Asstel, Asseprim, Assocall, DMA Italia, OIC (Osservatorio Imprese e Consumatori). Il nuovo Codice si integra con le raccomandazioni del legislatore europeo, del legislatore nazionale e delle Autorità di Vigilanza, come il Garante per la Protezione dei Dati Personali, il Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) e l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM), e delle Istituzioni regolatorie di settore. Il Codice di Condotta si configura come un nuovo e ulteriore elemento per contrastare il telemarketing illegale e va a rafforzare l’efficacia delle altre misure già attive.

Siamo soddisfatti, il Codice è uno strumento prezioso e devo ringraziare l’Autorità Garante della Privacy che ci ha fornito tutto il supporto necessario ad arrivare a meta“, ha dichiarato Lelio Borgherese, Presidenti di Assocontact. “Per noi è il segno che la strada intrapresa è giusta: la Citizen & Customer Relation, un servizio fondamentale, è ricco di opportunità per le persone, per l’industria e per il Paese ma soffre di poche, gravi, criticità che sono strutturali e possono essere superate solo se si lavora tutti insieme e si riscrivono le regole del gioco. Il Codice di Condotta era il primo passo nel 2023, insieme alla Certificazione delle Competenze dei Professionisti, un percorso appena iniziato con UNI che tutela l’employablity dei lavoratori e ne forma le competenze per offrire sempre più qualità ai cittadini. Tutti piccoli grandi passi ma l’obiettivo resta la Legge di Rilancio“.

Soddisfatta anche Raffaella Grisafi, Presidente Operativo di OIC: “Questo Codice è la conferma della scelta vincente di un metodo di lavoro in cui la logica di una responsabilità collettiva e un approccio corale e dialogico ha prevalso. Ciascuno con le proprie identità e interessi ha lavorato ad un progetto comune a beneficio di tutti“. D’accordo anche Gianluca D’Ascenzio, Presidente di OIC, che aggiunge come questo sia solo un punto di partenza per il contrasto del fenomeno, che sta diventando sempre più insostenibile e che al contempo danneggia chi opera rispettando le regole.

Secondo Assocontact, il Codice è solo uno dei tasselli strategici utili per mettere in sicurezza lavoratori e lavoratrici e rilanciare il settore attraverso la qualità del servizio. Un altro strumento fondamentale è costituito dalla Certificazione delle competenze, in quanto consente di recuperare un rapporto di fiducia tra cittadini, consumatori e Contact Center: questo grazie all’introduzione di uno standard di competenze e di iter di aggiornamento professionale.

Il Codice di Condotta acquisterà efficacia una volta conclusa la fase di accreditamento dell’Organismo di monitoraggio (Odm), organismo indipentente chiamata a verificarne l’osservanza, e la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

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