In estate si è conclusa in Germania una controversia giudiziaria tra Nokia e OPPO (e OnePlus) relativa alla violazione di alcuni brevetti del produttore finlandese.

Di fronte alla prima sentenza di condanna, OPPO e OnePlus hanno promesso battaglia legale ma ad agosto i due produttori hanno deciso di sospendere le vendite in Germania in via precauzionale.

Nei giorni immediatamente successivi si sono fatte insistenti le voci secondo cui quanto è già avvenuto in Germania potrebbe riproporsi anche in altri Paesi europei e ciò con riferimento non soltanto ai dispositivi di OPPO e OnePlus ma anche a quelli di altre aziende del medesimo gruppo, come Realme e Vivo.

Primi successi anche per OPPO

Ovviamente ancora è tutto da decidere, in quanto OPPO ha effettivamente mantenuto la promessa e ha dato battaglia a Nokia, proponendo reclami contro vari provvedimenti che davano ragione al produttore finlandese, anche con risultati positivi.

In pratica, quella che inizialmente appariva come una grande vittoria per Nokia su tutti i fronti, piano piano si è tramutata in una lunga controversia legale, dall’esito incerto e, soprattutto, dai costi elevati (non solo quelli direttamente legati alle azioni legali ma anche quelli relativi a eventuali futuri accordi).

E così, se la controversia nata in Germania è andata via via espandendosi in più Paesi, Nokia pare abbia rinunciato di recente proprio alla causa intentata innanzi alle autorità tedesche, per provare a cercare fortuna presso altre istituzioni.

Dal suo canto, OPPO ha deciso di passare al contrattacco e ha avviato apposite iniziative negli USA e importanti risultati per il produttore cinese pare siano arrivati anche dal Patent Trial & Appeal Board (PTAB) dello United States Patent & Trademark Office (USPTO).

In sostanza, la controversia tra OPPO (e le altre aziende del suo gruppo) e Nokia è sempre più intricata e se fino a qualche mese fa il rischio di un blocco delle vendite anche in altri mercati europei appariva molto probabile, oggi la situazione pare essere decisamente cambiata.

Forse i due colossi della tecnologia stanno solo attendendo che i tempi siano maturi per arrivare ad una soluzione transattiva, mettendo fine ai propositi di battaglia e potendo tornare a dedicarsi ai rispettivi affari.

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