Nel mondo della tecnologia mobile si sente spesso dire che quando Apple fa qualcosa, l’intero settore prende nota e si mette in scia e il più delle volte non è soltanto non un modo di dire, per questo motivo è già nata una certa curiosità circa la futura comparsa nel panorama Android di soluzioni ispirate alla Dynamic Island che Cupertino ha appena introdotto coi nuovi iPhone 14 Pro.

La capacità di Apple di creare nuovi trend

La compagnia della mela morsicata non domina il mercato degli smartphone, tuttavia ha certamente una posizione molto forte nel segmento premium e, più di tutto, possiede una capacità ad altri sconosciuta di dare vita a nuovi trend (apprezzabili o meno che siano).

Gli esempi da elencare potrebbero essere numerosi, ma è sufficiente riportare i casi più recenti ed evidenti. Il primo non può che essere quello dell’ingresso per il jack audio da 3,5 mm: la sua rimozione da parte di Apple — pur battuta sul tempo da OPPO di qualche anno — venne seguita dall’intero settore, favorendo al contempo l’ascesa delle cuffie true wireless, divenute un must nel giro di pochi anni; allo stato attuale, sono sempre più rari gli smartphone dotati di ingresso fisico per il jack audio e il più delle volte sono modelli low cost.

ASUS ZenFone 9 è una rarità: un top di gamma Android compatto e dotato di porta per il jack audio da 3,5 mm

Il secondo esempio è chiaramente quello del notch degli iPhone, oggetto di innumerevoli prese in giro anche da parte dei concorrenti, ma poi imitato e per giunta male: se da una parte Apple è rimasta fedele a questa peculiarità estetica per anni — non bella da vedere, ma facilmente riconoscibile —, perlomeno l’ha sfruttata a dovere con il Face ID; nel mondo Android, si sono viste ben poche soluzioni paragonabili e nessuna capace di resistere alla prova del tempo.

L’ultimo “trend” avviato da Apple attiene alla rimozione del caricabatterie dalla confezione di vendita con l’obiettivo dichiarato di contrastare la proliferazione di e-waste. La solita sceneggiatura fatta di polemiche, meme e pronta imitazione, questa volta era stata superata da un produttore Android pronto a rivendicare il proprio primato.

La Dynamic Island sarà un nuovo trend?

Qualche giorno fa, Apple ha mostrato al mondo la sua Dynamic Island a bordo di iPhone 14 Pro e Pro Max e in tanti si stanno già domandando se e quando vedremo qualcosa di simile su smartphone Android. Il dubbio è legittimo proprio alla luce del ruolo di trendsetter ricoperto da Apple.

I nuovi modelli Pro hanno messo da parte il vecchio notch in favore di un sistema a due fori — uno a pillola e uno circolare —, che raccoglie tutti gli elementi del Face ID e che viene trasformato dal software in un sistema dinamico. Per maggiori dettagli, vi rimandiamo al nostro articolo su TuttoTech.net, in questa sede vi basti sapere che proprio il funzionamento dinamico, unito ad una cura grafica notevole, non ha tardato a fare proseliti.

Nel mondo Android, il trend consolidato è quello del foro singolo (tavolta doppio), ma al massimo si è visto qualche sfondo capace di integrarlo in modo simpatico; insomma, nulla di veramente funzionale. Insomma, un’implementazione di quel tipo, pur non risolvendo il problema di un’esperienza di visione veramente full-screen, potrebbe rappresentare comunque un passo in avanti. Resta solo da capire se sia un passo nella giusta direzione.

Dynamic Island o UDC?

Nel corso degli anni, abbiamo visto varie evoluzioni dei ritagli operati ai display degli smartphone Android. In principio c’erano le spesse cornici superiori e inferiori attorno a schermi in 16:9, senza interruzioni e con tasti di navigazione esterni (e possibilità di speaker stereo frontali). Seguirono evoluzioni varie e decisamente più tortuose rispetto al mondo Apple: dal formato più allungato dei 18:9 al progressivo assottigliamento delle cornici, la volontà di raggiungere rapporti schermo-superficie complessiva pari o superiori al 90% spinse gli OEM Android ad emulare il notch degli iPhone.

Tale compromesso estetico —  come si diceva in apertura — non è stato sfruttato con successo nel mondo Android, tanto che la stessa Google aveva deciso di abbandonare l’enorme notch di Pixel 3 XL e tornare alle cornici simmetriche coi Pixel 4 al fine di dare spazio al radar Soli, prontamente messo da parte un anno più tardi.

La corsa al “vero full-screen” ci ha fatto conoscere tante possibili interpretazioni: dai piccoli ritagli a goccia o a “U” per la sola fotocamera anteriore, alle brevi esperienze degli slider phone e delle fotocamere pop-up.

L’attuale approdo di questa evoluzione è chiaramente il foro nel display, spostato lateralmente o accentrato, capace di sottrarre pochissimo spazio allo schermo. Il futuro, invece, è delle fotocamere sotto al display. Di UDC (underdisplay camera) si parla ormai da anni: tanti produttori stanno investendo per migliorare la tecnologia disponibile, qualcuno le ha già portate sul mercato con risultati non troppo convincenti. Samsung è stato il primo big del settore a crederci, tanto da averle già impiegate su Samsung Galaxy Z Fold3 5G (ecco la nostra recensione) e Samsung Galaxy Z Fold4 5G. Da una generazione all’altra, il miglioramento si percepisce già: la maggiore densità di pixel sulla fotocamera integrata sotto allo schermo pieghevole la rende meno visibile durante il normale utilizzo del dispositivo. Chi ha fatto un lavoro addirittura migliore nel nascondere la UDC è ZTE, che usa questa tecnologia da qualche anno e l’ha proposta anche sul nuovo Axon 40 Ultra. Il più grosso limite attuale di queste soluzioni attiene alla qualità fotografica, ancora piuttosto scadente e incapace di reggere il confronto con soluzioni più convenzionali.

Probabilmente è stata proprio questa consapevolezza a guidare le scelte di Apple: il produttore di Cupertino abbraccia nuove tecnologie solo quando sufficientemente mature e, sebbene il futuro sia delle underdisplay camera, la Dynamic Island è una soluzione più pronta per il presente.

Potrebbe interessarti: Ho amato lo smartphone ALL-IN-ONE: … iPhone 14 Pro Chi?