Molti ricorderanno Essential PH-1, lo smartphone creato da uno dei creator di Android in persona, Andy Rubin: se siete degli aficionado della tecnologia, ricorderete anche che l’azienda non ha mai avuto successo ed è stata acquisita lo scorso febbraio da Nothing, la start-up costruita da Carl Pei, ex fondatore di OnePlus. Alcuni ex dipendenti di Essential lo scorso anno si sono riuniti per fondare OSOM Products, con l’obbiettivo di ricominciare a creare laddove l’azienda si era fermata.

Il frutto del lavoro di questi mesi si concretizza in OSOM OV1, il primo smartphone Android dell’azienda. Il nome scelto è un omaggio a Essential PH-1 e sta per OSOM Vault 1: il termine vault in italiano si può tradurre come cassaforte, e fornisce un indizio sull’aspetto che più sta a cuore agli ingegneri di OSOM. Il nome scelto rappresenta anche il tentativo di trasmettere un senso di continuità, riprendendo il lascito di Essential e continuando una visione dell’azienda. Infine, c’è un gioco di parole che sfrutta la pronuncia fonetica del nome: OSOM suona simile ad “awesome“, e questo lo rende ancora più appetibile.

I colleghi di Android Police, dopo mesi di stretta marcatura, sono riusciti a intervistare in esclusiva il CEO e fondatore di OSOM, Jason Keats. Molti dettagli tecnici non sono stati rivelati, come era prevedibile, ma ora sappiamo quali sono i punti di forza su OSOM OV1 intende puntare: privacy e software.

OSOM OV1 sarà uno smartphone incentrato sulla privacy

Uno dei maggiori punti di forza di Essential PH-1 è l’esperienza software stock, quasi da AOSP, che accompagnava l’utilizzo dello smartphone. I minimalisti che non apprezzano le UI troppo ricche di funzionalità e una personalizzazione aggressiva da parte delle aziende apprezzeranno sicuramente lo sforzo di rendere OSOM OV1 più simile all’esperienza stock di Android. Quello su cui invece la compagnia non intende avere compromessi è sul fronte della privacy.

Tutti hanno cose che non vogliono avere su Internet,  lo so perché viaggio molto, ho una foto del mio passaporto, il mio green pass, la mia patente. Li ho tutti [sullo smartphone] e odio sapere che sono su Google Drive. E che Google probabilmente ha accesso a loro. E, se qualcosa va storto, chiunque abbia accesso a Google ha accesso a quei dati… non è niente di nefasto, non è niente di losco, queste sono solo cose che sono importanti per me, e davvero non le voglio. Tutti hanno dati del genere, non necessariamente foto; parliamo di file, dati medici, dati finanziari. Tutto ciò che facciamo [in OSOM] è aiutare l’utente a controllare cosa è condiviso e cosa non è condiviso.

Le parole di Keats racchiudono la mission aziendale: fornire agli utenti gli strumenti necessari per controllare il flusso di dati sensibili e il comportamento delle app sul proprio device.

Una parte importante dello sviluppo software di OSOM OV1 è stata dedicata ad implementare indicatori della privacy migliori rispetto a quelli di Android 12, così che gli utenti possano sempre sapere cosa le app condividono, e soprattutto perché.

Una delle cose che ha ferito Essential era l’incertezza sullo scopo di Essential e su cosa stavamo costruendo e questo ci ha ferito. Alla fine, questa è stata probabilmente la motivazione più grande [dietro il fallimento dell’azienda], oltre a tutti gli altri problemi, è stata probabilmente la cosa più grande che ci ha impedito di avere successo. E così ci siamo seduti e abbiamo detto: “Cosa possiamo migliorare?” E abbiamo detto: “Beh, sono davvero infastidito da quanto il mio telefono e le altre aziende sappiano cosa sto facendo.

D’altronde nelle parole del CEO si riassume esattamente l’impressione che abbiamo avuto di Essential Phone PH-1 durante la nostra recensione: uno smartphone tecnicamente di alto livello, con un design strepitoso ma afflitto da seri problemi software. E non basta detenere il record per il rilascio più rapido delle patch di sicurezza Android mensili – tanto da far bacchettare l’azienda da Google in quanto le patch arrivavano prima su Essential PH-1 che su Google Pixel, un’onta insopportabile per il colosso di Mountain View. Serve qualcosa in più, che nel 2021 sono di fondamentale importanza per gli utenti: possibilità di scelta, semplicità d’uso e rispetto della privacy personale.

Annuncio ufficiale e data di vendita di OSOM OV1

Lo smartphone è attualmente in fase di testing interno come EVT1, Engineering Validation Test. Il prototipo è perfettamente funzionante, nelle parole di Keats, tanto da essere utilizzabile come daily-driver “se si eclude l’app fotocamera“. Consapevole che uno dei punti deboli di Essential PH-1 riguardava proprio il comparto fotografico, rassicura che l’azienda “sta dedicando tempo e denaro” per far si che la fotocamera sia al livello delle aspettative.

Sulla scheda tecnica non sappiamo molto, se non che il processore di OSOM OV1 sarà uno Snapdragon di Qualcomm – con tutta probabilità non sarà lo Snapdragon 8 Gen 1. Per la prima generazione di smartphone l’azienda non ha optato per soluzioni custom, riservandosi questo approccio per un futuro successore. Il sensore di impronte non sarà sotto lo schermo, ma sarà posizionato sulla scocca posteriore dello smartphone. Le specifiche del telefono potrebbero essere rivelate in occasione del Mobile World Congress 2022 che si terrà a febbraio, mentre per il lancio ufficiale bisognerà attendere il periodo estivo.