Benedetto Levi, giovane amministratore delegato di Iliad Italia, torna a parlare della propria compagnia, e lo ha fatto sulle pagine de La Stampa, qualche giorno fa. Levi racconta i motivi del successo dell’operatore francese, che vanno oltre all’ottimo rapporto qualità-prezzo e che fanno leva sul risentimento degli italiani nei confronti degli operatori “tradizionali”.

Ancora una volta infatti Levi ha ricordato l’assenza di costi nascosti, sottolineando che la quasi totalità dei servizi sono inclusi nel canone mensile. La trasparenza prima di tutto, nella filosofia di Iliad, che sta facendo del passaparola il proprio punto di forza.

Il giovane AD ha cercato di dribblare una scomoda domanda su un possibile parallelismo con la politica, lasciandosi però andare a un commento, paragonando in qualche modo Iliad ai Cinque Stelle:

Il mercato delle telecomunicazioni era in stallo da anni, e noi siamo arrivati con l’intenzione di cambiarlo. Chi si fa portatore di una novità cerca sempre di agire in modo diverso rispetto al passato.

Il fatto di poter guardare il mercato delle telecomunicazioni in modo totalmente nuovo è stato lo stimolo per accettare l’incarico di amministratore delegato di una compagnia che ha raggiunto i 200 dipendenti, con nuove assunzioni in corso e pianificate per il futuro. Per l’intervista completa vi rimandiamo all’articolo originale apparso su La Stampa in edicola ieri e visibile sul sito Internet del quotidiano.