Quello che sembrava essere nato come un caso montato dai media, e sminuito rapidamente da Huawei, sta invece assumendo contorni sempre più grotteschi. Dopo le ammissioni da parte di Richard Yu, CEO del gruppo Consumer del colosso giapponese, sull’utilizzo di diverse tipologie di RAM e memorie interne per gli Huawei P10, sembra che nel caso possa essere coinvolto anche Huawei Mate 9.

Lo stesso Richard Yu aveva affermato che l’utilizzo di memorie di tipo eMMC 5.1 non comportano un calo di prestazioni, tanto che lo stesso CEO affermava di non notare differenze tra il suo P10 con memorie eMMC e il suo Mate 9 con memorie UFS 2.1.

Inoltre Huawei aveva affermato di non aver specificato nel materiale informativo il tipo di memorie utilizzato, a differenza di quanto avvenuto con Huawei Mate 9. Nelle pagine web dedicate al phablet era infatti chiaramente indicato l’utilizzo di memorie UFS 2.1.

Parliamo al passato perché in parecchi siti Huawei è improvvisamente sparita la sezione dedicata alla memoria interna, come si può ben vedere dalle due immagini sottostanti, anche se in altri la dicitura è ancora visibile.

Nell’immagine a destra manca chiaramente la voce ROM e sembra che Huawei abbia qualche scheletro nell’armadio, come testimoniano i test condotti da Android Authority. Nei test effettuati con tre differenti unità, ripetuti numerose volte per ridurre il margine di errore sono stati raggiunti 150 MB/s, 550 MB/s e 830 MB/s, a testimonianza che anche in questo caso sono state utilizzate memorie di tipo diverso.

Huawei ricorda che la velocità delle memorie non incide direttamente sulle prestazioni dello smartphone, che dipendono da molti altri fattori hardware e software ma a questo punto non ci stupiremmo se dovesse emergere che anche per Huawei Mate 9 sono state utilizzate diverse soluzioni di memoria.

Cosa ne pensate della situazione, anche alla luce della mancanza del trattamento oleofobico di alcune unità di Huawei P10? Il box dei commenti è a vostra disposizione.

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