Dopo un periodo di relativa calma apparente, torna a infiammarsi la questione legata alla messa al bando di Huawei da parte del governo USA, che rappresenta la punta dell’iceberg di una guerra commerciale che va avanti da parecchio tempo.

Secondo quanto riporta Bloomberg, la Cina non avrebbe intenzione di rimanere con le mani in mano, dopo che una delle sue aziende più rappresentative, Huawei, è stata messa alle corde da un ordine esecutivo che impedisce di acquistare tecnologia americana.

La Cina infatti è intenzionata a creare un meccanismo di imprese, organizzazioni e individui stranieri che non rispettano le regole di mercato, violano i contratti e bloccano i rifornimenti per ragioni non commerciali, danneggiando pesantemente i legittimi interessi delle compagnie cinesi.

Il blocco, che si tradurrebbe un una “lista nera” di imprese straniere, non riguarderebbe solamente gli Stati Uniti ma anche altre compagnie come le giapponesi Toshiba e Panasonic e l’inglese ARM. Gao Feng, portavoce del Ministero del commercio cinese afferma che la lista sarà creata per:

“… proteggere l’economia internazionale, le regole del commercio e il sistema di commercio multilaterale, per opporsi all’unilateralismo e al protezionismo commerciale, e per salvaguardare la sicurezza nazionale della Cina, gli interessi pubblici e sociali.”

Non finiscono qui però le misure che il governo cinese starebbe per mettere in atto. Come molti hanno paventato in questi giorni, la Cina starebbe pensando all’utilizzo di un’arma dalla portata strategica imponente: le terre rare. Gli USA importano l’80% del loro fabbisogno dalla Cina, e su questi minerali si basano l’industria Hi-tech, quella automobilistica e anche quella militare.

Un blocco delle esportazioni avrebbe un impatto devastante sull’industria americana, che difficilmente potrebbe soddisfare il proprio fabbisogno importando i minerali da altri Paesi. Mentre il presidente Trump afferma di non avere nessuna fretta di risolvere la situazione, si avvicina il G-20, che potrebbe portare ai primi segni di distensione di una situazione che rischia di coinvolgere un numero sempre maggiore di Paesi.

Per seguire l’evoluzione della vicenda legata al ban Huawei negli USA vi rimandiamo alla nostra pagina speciale dove troverete tutti gli aggiornamenti giorno per giorno.