Huawei Mate 10 Pro è stato presentato due giorni fa a Monaco di Baviera e come al solito è andato in scena un evento in grande stile con centinaia di giornalisti da tutto il mondo, partner commerciali e analisti.

La parola d’ordine è stata “intelligenza artificiale”o “AI”, acronimo con cui viene ormai definita universalmente;- Huawei Mate 10 Pro cambia il paradigma di smartphone –  ci ha detto Ettore Patriarca, Marketing director di Huawei B.G.

Il nuovo portabandiera cinese arriverà verso la metà di novembre a un prezzo di 849 euro e porterà al debutto la nuova interfaccia personalizzata EMUI 8.0, basata su Android 8.0 Oreo.

EMUI 8.0, intelligenza artificiale, c’è tanta carne al fuoco per cui abbiamo deciso di addentrarci nella questione e rispondere a qualche spontanea domanda che sicuramente vi sarete fatti in questi giorni, per esempio: dove sta questa IA? Come possiamo vedere quel che sta facendo?

EMUI 8.0 e intelligenza artificiale su Huawei Mate 10 Pro

Un punto di vista tecnico

Huawei Mate 10 Pro si fregia della cosiddetta intelligenza artificiale, ma di cosa stiamo parlando in termini tecnici? Il cuore pulsante e se vogliamo “intelligente” del nuovo top smartphone è il suo SoC HiSilicon Kirin 970, proprietario di Huawei.

Oltre all’architettura base realizzata a 10 nanometri e costituita da una CPU a 8 core, una GPU a 12 core, due ISP e il modem di Cat. 18 , è presente anche una NPU (Neural Processing Unit) che mette assieme l’AI on site e quella in cloud dando vita a quella che Huawei chiama Mobile AI.

Di fatto il funzionamento è lo stesso di un comune sistema di intelligenza artificiale, capace di trovare soluzioni seguendo ragionamenti logici e con processi cognitivi assimilabili alla mente umana.

Scendendo a un livello più pratico, potremmo dirvi che Huawei Mate 10 Pro, grazie alla sua NPU, riesce a massimizzare in ogni momento i risultati per le operazioni richieste dall’utente, riducendo i calcoli necessari al minimo indispensabile per compiere quella determinata operazione.
Come fa a farlo? E’ stato semplicemente istruito, o meglio la NPU è stata istruita diventando un piccolo contenitore di milioni di modelli, che coprono la quasi totalità delle potenziali situazioni di utilizzo.

Huawei Mate 10 Pro sa sempre quale sia la strada migliore da percorrere per completare una determinata operazione con il minimo dispendio di energia e sforzo di calcolo. Può saperlo perché nella sua NPU sono custoditi i modelli ideali di ogni possibile scenario e di giorno in giorno la NPU può migliorare ulteriormente la sue performance “imparando” letteralmente dall’utilizzo. E’ un po’ come se voi foste sempre in grado di assumere la decisione migliore basandovi sulla vostra esperienza e che la vostra esperienza fosse sconfinata.

In termini numerici Huawei Mate Pro promette di aumentare del 25% le prestazioni (rispetto a un Kirin 960) e del 50% l’efficienza energetica, arrivando anche a 2 giorni di autonomia completi. Tutto ciò dovrebbe cominciare a dare i suoi frutti dopo qualche settimana di utilizzo, se non dopo qualche mese.

Noi inizieremo tra qualche giorno un test intensivo su Huawei Mate 10 Pro che si protrarrà finché non saremo in grado di fornirvi qualche valutazione attendibile. Intanto tra qualche giorno arriverà una prima recensione “classica” per cui se avete qualche curiosità o dubbio non vi resta che lasciarci un commento.