All’inizio di quest’anno il governo degli Stati Uniti ha messo Huawei in una posizione difficile dopo averla aggiunta alla black list del commercio americano, tuttavia, secondo i commenti di Victor Zhang, presidente degli affari globali di Huawei, la situazione non sembrava così negativa per merito della strategia aziendale mirata a una gestione sostenibile del business avviata quasi dieci anni fa.

In un’intervista con Xinhuanet a Londra, Victor ha rivelato che Huawei mise in atto una strategia secondo cui l’azienda doveva garantirsi due fonti di approvvigionamento per ogni componente e scorte di componenti essenziali che avrebbero dovuto attenuare gli effetti del divieto statunitense negli ultimi mesi.

Purtroppo per Huawei, alcuni componenti essenziali al momento non hanno un’alternativa, tra questi i servizi mobili di Google per Android. Il manager ha inoltre rivelato che nel contesto della globalizzazione i componenti non sono autoprodotti al 100%, pertanto diventa necessario cooperare con la filiera a tutti i livelli per garantire la stabilità dell’offerta di prodotti.

Zhang ha aggiunto che Huawei investe oltre il 10% delle sue entrate ogni anno e che al momento più di 80.000 persone sono impiegate nella ricerca e sviluppo dell’azienda, che rappresentano il 45% della forza lavoro della società.

Victor ha anche rivelato che Huawei ha investito oltre 100 milioni di sterline nel Regno Unito, con oltre 300 ingegneri che lavorano in campi come AI e 5G (che diventeranno 400 nel 2019) e un nuovo centro di ricerca e sviluppo attualmente in lavorazione a Cambridge.

Al momento, Huawei annovera più di 2.500 brevetti in 5G con un investimento complessivo di oltre 4 miliardi di dollari. Comunque la spedizione dei componenti dovrebbe accelerare molto presto, secondo esperti del settore.