Google procede speditamente nello sviluppo di Android Things, il sistema operativo destinato ai dispositivi IoT, di cui è stata rilasciata un paio di giorni fa la sesta Developer Preview. Moltissime le novità oltre a tanti bugfix e miglioramenti nelle prestazioni del sistema.

Si parte da IoT Launcher che permette di conoscere lo stato di un dispositivo, impostare alcuni parametri e interagire col sistema attraverso uno schermo touch o un dispositivo di input USB. La nuova versione disabilita l’accelerazione OpenGL, utilizzando il framebuffer di default, una funzione comoda per le interfacce bidimensionali di alcuni dispositivi.

È stato aggiunti il supporto alle API di livello 27, quelle della più recente Developer Preview di Android 8.1 Oreo e i Google Play Services supportano ora il SDK 11.6, con le funzioni più recenti messe a disposizione da Google. Arriva una nuova utility a linea di comando per flashare le immagini sui dispositivi, che va a sostituire i comandi fastboot e adb.

La DP6 di Android Things introduce inoltre un nuovo schema di partizioni che obbligherà gli sviluppatori a installare manualmente la nuova release, visto che non è possibile effettuare un aggiornamento via OTA. Grazie al nuovo launcher è ora possibile scoprire l’etichetta di ogni pin di I/O delle board, a partire dalla i.MX7 le cui nomenclature sono cambiate.

Nuove API permettono di controllare la configurazione locale e gestire gli aggiornamenti mentre il tool pio da linea di comando consente di testare le interfacce GPIO, PWM, UART, I2C e SPI e quelle implementate in futuro attraverso una shell adb.

Potete scaricare le nuove immagini di sistema visitando la pagina dedicata mentre a questo indirizzo trovate il changelog completo.