Tutto iniziò nel 2010, quando Oracle citò in giudizio Google per l’utilizzo delle API di Java senza permesso. Google sostenne che le API non possono garantire la protezione dei brevetti e la giuria sentenziò a favore di Google nel 2012.

Due anni più tardi, la decisione è stata in parte invertita. La Corte Suprema, nel 2014, ha ritenuto che il caso fosse abbastanza importante per essere sostenuto da loro e hanno rinviato la causa al giudice di grado inferiore. Da parte sua, Google comunque prevede di passare alla versione open source di Java, Open JDK, iniziando da Android N.

Con Oracle e Google in tribunale di recente, un avvocato di Oracle ha rivelato informazioni riservate da una cartella denominata “For Attorney’s Eyes Only“. Una delle informazioni ha rivelato che Google ha fatto 22 miliardi di dollari di profitti su Android. Una seconda informazione ci mostra che Google ha pagato Apple 1 miliardo di dollari, nel 2014, per mantenere la sua barra di ricerca su iPhone.

Entrambe le informazioni, naturalmente, non dovevano essere rilasciate al pubblico. Google ha così inviato una lettera al tribunale, chiedendo di incontrare l’avvocato di Oracle che ha rivelato le informazioni riservate. Google si mostra particolarmente preoccupata visto che è alla ricerca di sanzioni che potrebbero impedire all’avvocato di Oracle di ottenere i documenti di Samsung contenenti informazioni riservate. D’altra parte, anche Samsung sta chiedendo che all’avvocato sia impedito di vedere informazioni riservate relative a terzi.

Nella sua lettera al tribunale, Google ha detto che le dichiarazioni rese pubbliche dal procuratore di Oracle hanno violato un ordine di protezione. “Le gravi conseguenze potenziali, dovute alla comunicazione al pubblico di queste informazioni riservate, sono divenute rapidamente realtà, soprattutto data la natura sorprendente della divulgazione“, ha scritto Google.

Per ripercorrere la storia di questa disputa tra Oracle e Google, è possibile dare un’occhiata ai nostri articoli precedenti tramite questo link.