Google Fuchsia è comparso in Rete per la prima volta lo scorso agosto, quando abbiamo scoperto che è un nuovo sistema operativo sviluppato da Google e che potrebbe aprire le porte a un nuovo tipo di dispositivi.

Non ci sono state altre indiscrezioni, almeno non utili, da allora, ma questo fino a oggi: grazie ai colleghi di ArsTechnica e HotFix, fonti assolutamente affidabili, possiamo finalmente dargli uno sguardo più da vicino, così da capire in che direzione si sta muovendo Google.

Stando alle loro informazioni, Google Fuchsia non dovrebbe essere basato sul kernel Linux: dovrebbe sfruttare un microkernel sviluppato ad-hoc denominato Magenta, che dovrebbe garantire prestazioni elevatissime indipendentemente dall’hardware su cui gira.

L’interfaccia utente, chiamata Armadillo e di cui potete avere un assaggio grazie ad alcune immagini e a un video, è scritta utilizzando l’SDK Flutter (sfruttando il linguaggio Dart) e questo significa che è in grado di funzionare anche su iOS e Android.

Come potete vedere, l’interfaccia è realizzata seguendo le linee guida del Material Design e le animazioni sono tutte fluidissime, nonostante questa mostrata in video sia solo una release leaked alpha. Al centro di tutto, come si vede, c’è l’utente e tutto sembra organizzato per essere a portata di mano e quindi facile da raggiungere.

Sappiamo, ancora, che Google Fuchsia dovrebbe funzionare su molteplici dispositivi, fra cui smartphone, tablet e PC. E’ possibile quindi che sia il sistema operativo universale e unificato di Google di cui si parla da qualche tempo, anche se difficilmente crediamo che rimpiazzerà Chrome OS e Android, soprattutto quest’ultimo.

Magari è proprio Google Fuchsia il sistema operativo conosciuto come Andromeda, ma anche in questo caso non c’è niente di certo. Non c’è altro per ora, ma è possibile che ne sapremo presto di più visto che mancano pochissimi giorni al Google I/O 2017.

Chi fosse curioso può scaricare e installare questo APK e provare Armadillo, l’interfaccia di Google Fuchsia, nel suo smartphone immediatamente, così da toccare con mano ciò di cui abbiamo parlato sopra.