Rick Osterloh lo ha ribadito nei giorni scorsi e Mario Queiroz, responsabile dei prodotti Google, lo ha confermato ulteriormente dopo l’evento di ieri sera: le scelte di Google sono sempre ponderate e non volte a seguire le tendenze del mercato.

Si spiega così la decisione di abbandonare il jack audio, che apre la strada ai display edge-to-edge anche se attraverso passi graduali. Queiroz concorda con Osterloh quando parla dei display che occupano tutto lo schermo, affermando che l’utente non deve avere la sensazione di tenere direttamente lo schermo.

La direzione però è quella di smartphone con schermi sempre più avvolgenti ed estesi, mantenendo sempre la miglior ergonomia possibile senza appesantire il design e l’usabilità. Rimuovendo il jack audio Google si è di fatto aperta un’altra strada, nella quale ha subito infilato le proprie Google Buds, le cuffie con Google Assistant che fanno diventare realtà la traduzione in tempo reale, anche se ci vorrà del tempo prima che la tecnologia sia davvero perfetta.

Ecco dunque il motivo che ha spinto Google a non adottare cornici laterali di dimensioni inferiori, riducendo quella superiore e inferiore senza toccare gli estremi della concorrenza, almeno nel caso di Google Pixel 2 XL. In questo caso ha influito la presenza degli speaker stereo, che forniranno una migliore esperienza sonora nella fruizione dei contenuti multimediali.

Sarà dunque interessante scoprire come riuscirà Google a portare schermi edge-to-edge sui propri smartphone senza pregiudicarne l’ergonomia, l’usabilità e l’estetica.