Sarà un po’ per l’influenza del CES 2018 in corso o sarà una semplice coincidenza, ma Google anche oggi fa parlare di sé su vari fronti. Oltre all’aggiornamento alla versione 3.14.9 dell’app Sintesi vocali di Google (in fondo per il download) che, in aggiunta ad alcuni miglioramenti supporta ora anche tre nuove lingue (slovacco, romeno ed estone), e oltre a Google Pay, c’è dell’altro che preme segnalare.

Google News e gli allontanamenti ingiustificati

Per quanto l’argomento possa interessare un numero ridotto di persone, fa comunque piacere sapere che l’azienda di Mountain View si stia occupando dell’errore relativo a Google News riportato di recente.

Praticamente, molti siti web, blog e consimili hanno segnalato a Big G varie espulsioni ingiustificate dall’ambìto box del motore di ricerca. Proprio le immaginabili conseguenze degli allontanamenti hanno spinto questi a reclamare. 

La risposta di Google non si è fatta comunque attendere più di tanto. La società ha ammesso difatti le sue colpe facendosi carico di quelli che essa stessa ha definito come “unintentional technical issue and not something we did manually”. È confortante sapere che sarà la stessa Big G a reintrodurre in Google News i siti erroneamente banditi, senza dunque il bisogno che questi ne facciano richiesta.

URL complete per le future pagine AMP

La disponibilità di Google verso l’internet non si ferma qui. Come intende sottolineare questo sottotitolo, Google sta cambiando la sua politica riguardo alle AMP, non troppo noto acronimo di Accelerated Mobile Pages.

Per chi non lo sapesse, sono delle “pagine web accelerate” (per l’appunto) pensate per rendere più veloce la fruizione di contenuti da mobile (tipo gli Instant Articles di Facebook per intendersi). In soldoni, Google sta lavorando per eliminare l’odiato prefisso URL google.com/amp (“.it” nel nostro caso), schema che compare all’inizio della maggior parte delle URL delle pagine AMP per motivi di privacy.

L’avversione a tale prefisso deriva soprattutto dal problema delle fake news. Stando a quanto riportano le varie critiche, gli utenti, vedendo menzionato Google nell’URL della pagina che stanno leggendo, sarebbero meglio disposti a fidarsi dei contenuti nella pagina e a reputare il sito web affidabile, fiducia che tuttavia non è sempre propriamente ottenuta.

A ogni modo Google ha risposto al problema riuscendo in primo luogo a mostrare la URL delle pagine AMP sull’app Google per Android e iOS. In secondo luogo rimane tuttavia la faccenda che vediamo negli screenshot che seguono:

Per far sì che la pagina web aperta sul browser mostri l’indirizzo del sito web relativo alla pagina AMP, Google ha annunciato la riprogettazione della cache delle AMP tramite un nuovo standard di Web Packaging, standard che dovrà essere necessariamente supportato e adottato dai vari browser. 

Sebbene per il momento la questione sia ancora in fase di sviluppo, Google si aspetta l’effettivo realizzo a partire dalla seconda metà del 2018, browser permettendo.