Nel corso della nottata il CEO di Essential Andy Rubin ha partecipato alla Code Conference che si sta svolgendo in California, fornendo maggiori dettagli sui prodotti presentati ieri. L’attenzione era ovviamente rivolta a Essential Phone PH-1 e alle sue caratteristiche hardware e software ma c’è stato modo anche di parlare di Ambient OS, il sistema operativo utilizzato per Essential Home, l’assistente domestico che sfida Amazon Echo e Google Home.

Andy Rubin ha innanzitutto parlato della disponibilità del proprio smartphone, visto che al momento del preordine nessun utente ha ricevuto questa informazione. Essential Phone PH-1 arriverà entro 30 giorni quindi entro la fine del mese di giugno sarà nelle mani dei primi utenti che lo hanno immediatamente ordinato, apprezzando le forme e le potenzialità dello smartphone, che sulla carta ha una scheda tecnica di assoluto valore.

La particolarità dello smartphone è sicuramente la fotocamera situata al centro dello schermo, nella parte alta, ma le persone che hanno avuto modo di provarla sostengono che dopo qualche attimo di smarrimento la cosa diventa quasi invisibile. L’uso di titanio e ceramica conferisce un aspetto solito e al contempo leggero allo smartphone e il lettore di impronte digitali sul retro è davvero comodo da utilizzare.

A questo proposito Rubin ha ricordato che si tratta di una zona dello schermo solitamente occupata dalla barra delle notifiche nella cui parte centrale il sistema non mostra nulla. I video in 16:9 non hanno alcun problema e vengono visualizzati correttamente, senza alcuna interruzione causata dalla presenza della fotocamera. Lo smartphone utilizza una versione praticamente stock di Android con un launcher praticamente identico a quello dei Google Pixel.

Essential Phone PH-1 disporrà inoltre di un assistente personale sviluppato da Essential e che andrà a fare concorrenza a Google Assistant, Siri, Cortana e Alexa che se nelle intenzioni di Rubin c’è la volontà di supportare le interazioni con gli assistenti virtuali della concorrenza. La startup sta inoltre trattando con i principali carrier americani per la distribuzione dello smartphone attraverso negozi fisici e partnership con gli operatori anche se a riguardo non ci sono ancora tempistiche certe.

Chiudiamo con Ambient OS, il sistema operativo che controlla Essential Home, che utilizzerà la stessa filosofia open source di Android. Rubin sembra avere la ricetta contro la possibile frammentazione, un problema che sta colpendo in maniera significativa Android, ma non ha voluto fornire troppi dettagli parlando di servizi centralizzati nel back-end. A chi si chiede perché Essential abbia creato un sistema un sistema operativo per l’assistente domestico e abbia usato Android per lo smartphone, Rubin risponde in maniera chiara.

Finora nessuno ha proposto prodotti di qualità che sapessero sfruttare l’enorme potenziale di Android e Rubin è convinto che la propria compagnia abbia tutte le carte in regola per poterlo fare. Pur avendo a disposizione diverse centinaia di milioni di dollari in investimenti, Rubin non ha inoltre ritenuto che ci fossero i margini per un nuovo sistema operativo mobile.

Lo stesso non si  può dire per un sistema dedicato alla casa, dove la tecnologia è ancora agli albori e non c’è un sistema dedicato esclusivamente all’interoperabilità tra i vari dispositivi. Ecco perché Essential potrebbe ricavarsi un proprio spazio, puntando sulla possibilità di interconnettere i vari sistemi operativi, rendendo sicuramente piú semplice la vita agli utenti.

La strada da percorrere le la nuova avventura di Andy Rubin è molto lunga e passerà per l’affermazione e il consolidamento del brand, a discapito della profittabilità della compagnia che sarà perseguita solamente sul lungo termine. Riuscirà Essential a semplificare le nostre vite, dopo che, per ammissione dello stesso Rubin, Android che le ha in qualche modo complicate? Il box dei commenti è a vostra disposizione.

A seguire trovate il video completo della lunga intervista rilasciata stanotte alla Code Conference.