Perché la velocità del 5G è sotto le aspettative? Osservando i primi test sulla rete neonata in tutto il mondo, Italia compresa, molti utenti si sono domandati perché i network che hanno appena debuttato presentano dati ben sotto quelli promessi.

Soprattutto, ci si chiede come mai il 5G, che molti erroneamente considerano soltanto come un progresso in termini di rapidità di collegamento, in molti casi venga ancora sorprendentemente pareggiato dal 4G. Cerchiamo di fare un po’ di ordine e spiegare motivi e sviluppi.

Il rodaggio del 5G con la stampella del 4G

Come raccontato in modo molto approfondito dal nostro direttore Mikhael nel test 5G sul campo a Milano, i nuovi network in Italia lasciano intendere tutto il loro potenziale già dalle prime ore, ma non si può che transitare con una certa pazienza da una necessaria fase di rodaggio.

D’altra parte, immaginare di poter sfruttare tutte le potenzialità del 5G sin dal giorno zero con velocità fino a 10 Gbps e una latenza pressoché assente era pura utopia visto che le infrastrutture sono ancora assai limitate e ci si sta ancora appoggiando soprattutto all’hardware utilizzato per le sperimentazioni nelle varie città disseminate per l’Italia. Nel caso del 5G di Vodafone per ora si trova soltanto a Milano e hinterland (Assago, Bollate, Bresso, Carugate, Cassina de’ Pecchi, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Cusano Milanino, Garbagnate Milanese, Lainate, Legnano, Melegnano, Novate Milanese, Opera, Parabiago, Pessano con Bornago, Pioltello, Rho, Rozzano, San Donato Milanese, San Giorgio su Legnano, San Giuliano Milanese, Sedriano, Segrate, Senago, Sesto San Giovanni, Solaro e Trezzano sul Naviglio), Torino, Bologna, Roma e Napoli.

Ma soprattutto in questo momento il servizio 5G in Italia si appoggia ancora in modo considerevole al 4G come una sorta di stampella e le nuove reti sono molto vincolate con performance rallentate. Se da un lato i pochissimi utenti che in questo momento possono sfruttare uno smartphone 5G a disposizione (come LG V50 ThinQ 5G e Xiaomi Mi Mix 3 5G) possono utilizzare tutto lo spettro di banda a disposizione, in realtà il servizio ancora castrato e richiederà tempo per esprimersi al meglio. Ok, ma la domanda rimane: perché?

Perché il 5G è lento

Come già specificato, per ora si sfrutta la combinazione 5G tramite 4G, mentre per un’esperienza davvero 5G standalone (ossia indipendente, a briglie sciolte) si dovranno attendere almeno un paio d’anni con il debutto sin da questo autunno con il rilascio del futuro modem X55 di Qualcomm che sarà già predisposto per lo standalone (e sarà ibrido con la modalità mista) quando sarà attivato.

In questo momento, il servizio voce e l’autenticazione della SIM sono gestiti ancora dal 4G mentre il traffico dati dal 5G con il vantaggio della stabilità (evitando malfunzionamenti e interruzioni) dell’esperienza e una retrocompatibilità assicurata. Non c’è motivo di essere delusi, anzi è una scelta saggia e inevitabile per accendere gradualmente il nuovo segnale in tutto il territorio secondo programma garantendo agli utenti prestazioni che aumenteranno inevitabilmente con il passare dei mesi.

Come raccontato sempre nel nostro test sul campo del 5G di Vodafone a Milano, a seconda della zone coperte si potevano apprezzare velocità di cinque o dieci volte quella del 4G, ma spesso del tutto identiche alla precedente tecnologia con valori da 50 Mbps ai 350 Mbps in download o in upload tra i 20 e i 50 Mbps. Il motivo è presto detto: oltre alla stampella 4G, la banda nel capoluogo lombardo è di 60 MHz rispetto ai 80 MHz previsti dato che i 20 mancanti sono ancora a disposizione delle sperimentazioni del Ministero dello Sviluppo Economico.

Non varia di molto la velocità di uplink rispetto a quella del 4G visto che in questo momento le nuove reti non possono aggregare uplink di 4G e 5G. Ma su tutti questi discorsi, la velocità del 5G non è ancora super per via del fatto che per ora non si utilizzano ancora le onde millimetriche ma solo le frequenze sub 6 GHz.

E mentre serve ancora che la banda 700 venga completamente liberata dalle TV digitali che in buona parte la sfruttano oggi, si dovranno ancora limare dettagli non indifferenti come la scarsa capacità delle onde millimetriche di penetrare all’interno di ostacoli.

L’analisi di Opensignal sulla Corea del Sud

La Corea del Sud è da sempre il punto di riferimento in quanto a velocità di collegamento alla rete e anche col 5G è stata tra le prime nazioni ad accendere le antenne e il successo è stato clamoroso con milioni di sottoscrizioni. Secondo quanto raccontato da Opensignal, la velocità media di download è di 111,8 Mbps del 48% più veloce al 4G e del 134% rispetto alla media nazionale.

Come si suol dire: bene, ma non benissimo, ma i motivi sono i medesimi che vi abbiamo spiegato per l’Italia con il 5G utilizzato per la larghezza di banda mentre il 4G per le altre funzioni di rete. Inoltre, i dati si riferiscono a un territorio connesso ben più esteso rispetto a quello più limitato degli USA (che con la Corea hanno rotto gli indugi sul 5G). Negli Stati Uniti, la velocità massima è di 1,2 Gbps contro i 988 Mbps coreani, ricordiamo peraltro che l’operatore Verizon Wireless sta anche testando le onde millimetriche con più impegno (ma scarsi risultati per ora).

Il test commerciale in Cina a 5,5 Gbps

Con una sperimentazione congiunta tra China Mobile e Huawei si sono raggiunti i 5,5 Gbps in download durante un test avvenuto in un ambiente aperto e vicino a un’esperienza reale presso Hangzhou con cinque dispositivi connessi allo stesso momento e alla stessa singola cella. Tuttavia, la media in downlink singola si è attestata sugli 800 Mbps. Per la cronaca, è stata utilizzata una stazione 2,6 GHz 64T64R con supporto ibrido 4/5G, su uno spettro 100 MHz NR e collegando una serie di smartphone Huawei Mate 20X 5G.