Il 5G in Italia è realtà. A partire dal 16 giugno 2019 Vodafone ha ufficialmente acceso le antenne 5G in 5 grandi città italiane, e non solo, proiettando di fatto il Bel Paese in una nuova era da anni solo immaginata.

Freniamo subito l’entusiasmo però, perché in fine dei conti è bello sognare ma la realtà qual è? A che punto è effettivamente lo sviluppo del potenziale del 5G? Ha senso, ora come ora, comprare uno smartphone compatibile per usare subito la connettività 5G oppure è possibile continuare a farne a meno?

Al netto dei possibili rischi per la salute dovuti al 5G, che non tratteremo in questo articolo ma che rimandiamo ad un futuro approfondimento per meglio argomentare le varie posizioni, è un dato di fatto che i clienti Vodafone oggi, e a brevissimo anche i clienti TIM, possono usufruire di tale rete semplicemente comprando uno smartphone abilitato. È però consigliabile? Abbiamo provato il 5G di Vodafone e siamo pronti a farvi un quadro completo.

Costi, offerte e smartphone per il 5G

Gli ingredienti per poter navigare in 5G sono sostanzialmente 3:

  • uno smartphone 5G-ready: attualmente in vendita ci sono solo LG V50 ThinQ 5G (1299 Euro con Dual Screen incluso), Xiaomi Mi Mix 3 5G (799 Euro) e a breve Samsung Galaxy S10 5G mentre non si hanno ancora informazioni su Oppo Reno 5G;
  • una SIM Vodafone da 128K con un’offerta Vodafone abilitata a navigare in 5G (noi abbiamo attivato 5G Start che offre la connettività 5G al costo di 5€ mensili);
  • trovarsi in una delle città coperte del 5G: Milano o hinterland, Torino, Bologna, Roma e Napoli.

Oltre a questo abbiamo appurato che ci vogliono anche una decina di chiamate al call center per rendere effettiva la connessione al 5G. Dopo aver ricevuto il messaggio che ci informava dell’attivazione del 5G, la fatidica icona stentava a comparire sulla status bar ma si tratta pur sempre delle prime ore dall’attivazione della rete e si può comprendere qualche primo problema tecnico.

Nel caso vogliate risparmiare nell’acquisto di uno smartphone 5G potete optare per uno dei bundle dell’operatore. Xiaomi Mi Mix 3 5G è disponibile con contributo iniziale di 49,99 € e 30 rate mensili da 20,99 € per Red Unlimited Smart, 17,99 € per Red Unlimited Black, 19,99 € per Red Unlimited Ultra e 22,99 € per One Family, One Pro e Shake It Easy. LG V50 invece richiede un anticipo di 199,99 € e 30 rate da 25,99 € per Red Unlimited Smart, 22,99 € per Red Unlimited Black, 24,99 € per Red Unlimited Ultra e 27,99 € per One Family, One Pro, Shake It Easy e altre offerte.

Copertura e segnale del 5G

Come detto la copertura 5G di Vodafone ad oggi, Giugno 2019, è presente in 5 grandi città e 28 comuni dell’hinterland milanese: Assago, Bollate, Bresso, Carugate, Cassina de’ Pecchi, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Cusano Milanino, Garbagnate Milanese, Lainate, Legnano, Melegnano, Novate Milanese, Opera, Parabiago, Pessano con Bornago, Pioltello, Rho, Rozzano, San Donato Milanese, San Giorgio su Legnano, San Giuliano Milanese, Sedriano, Segrate, Senago, Sesto San Giovanni, Solaro e Trezzano sul Naviglio.

La copertura è a macchia di leopardo, almeno nella città di Milano. Molte sono le zone d’ombra di conseguenza non è facile mantenere la connettività 5G a meno di non essere a “portata di tiro”. Anche la velocità non è propriamente una costante ma ne parleremo fra poco.

Quella di oggi è davvero una rete 5G?

Identificare il 5G con la sola rete è ampiamente riduttivo, per di più non siamo ancora arrivati allo stato dell’arte di questa connettività, motivo per il quale attivarla sulla propria SIM potrebbe deludere molte aspettative. Se nella teoria il 5G promette zero latenza e velocità fino a 10 Gbps, per citare due delle caratteristiche più note, nella pratica questo oggi non è possibile in quanto mancano ancora dei pezzi, infrastrutturali e non, per rendere ciò possibile.

Senza citare le millimiter wave ancora distanti dall’applicazione ma vera novità della rete 5G, il motivo è che ci troviamo di fronte ad un 5G non standalone, ovvero con il 4G a fare da stampella. Questo però, oltre ad essere un passaggio obbligato, porterà con sé potenzialmente meno problemi per i clienti. In poche parole tutti i servizi dell’operatore sono gestiti sotto la classica connettività LTE a cui si affianca il 5G che per il momento diventa, per i propri clienti che l’hanno attivata, una sorta di corsia preferenziale nello scambio dati. Le frequenze 5G infatti, dato che nessuno può navigarci se non soddisfano le condizioni di cui sopra, sono completamente libere e così i “pochi fortunati” avranno disposizione tutto lo spettro di banda (in pratica nessun problema derivante dalla congestione di rete).

Un 5G standalone arriverà entro un paio d’anni e già verso l’autunno 2019 sentiremo parlare maggiormente del modem X55 di Qualcomm che porterà entrambe le modalità (standalone e non) sugli smartphone, abilitando di fatto un nuovo passaggio nello sviluppo della rete.

Insomma, più che entrati in una nuova era abbiamo semplicemente varcato la soglia con un’unghia, ma è normale che sia così.

Velocità del 5G

Abbiamo provato il 5G di Vodafone a Milano e abbiamo osservato una velocità altalenante: alcuni test hanno riportato velocità effettive al pari del 4G, altre 5x o 10x. Si passa facilmente dai 50 Mbps ai 350 Mbps in download, mentre l’upload viaggia tra i 20 e i 50 Mbps. C’è da dire che a Milano la banda a disposizione è di 60 Mhz rispetto agli 80 disponibili in quanto 20 sono ancora a disposizione delle sperimentazioni del Ministero dello Sviluppo Economico.

La velocità di uplink è poi molto vicina a quella del 4G in quanto al momento non si sfrutta ancora una potenzialità che sarà tipica del 5G, ovvero la possibilità di aggregare velocità di uplink di 4G e 5G portandola a livello molto più alti pur avendo a disposizione solo il 20% della banda totale (l’80% restante è esclusiva del downlink).

Il beneficio di potersi collegare alla rete 5G è, paradossalmente, un beneficio quasi non preventivato e che citavamo prima: l’assenza di congestione. Mentre il resto della popolazione continuerà a fare a gara negli spettri delle bande LTE per scaricare un video o fare una videochiamata, chi si collega al 5G scambierà dati su frequenze diverse e completamente libere.

Tale caratteristica verrà poi mantenuta in futuro grazie proprio a un pregio della rete 5G e cioè alla possibilità di realizzare più “corsie”, ciascuna dedicata e ottimizzata per specifici ambiti (il cosiddetto network slicing: in questo modo, ad esempio, i servizi di gaming viaggeranno su una corsia ottimizzata per avere una bassissima latenza). Lo sviluppo dell’infrastruttura e della rete permetterà poi un continuo miglioramento della velocità e una progressiva riduzione della latenza (che oggi si assesta intorno ai 20-30 ms).

Consumi batteria del 5G

Rispondere a questa domanda è molto difficile, ci sono in campo tantissime variabili ma è sicuramente un aspetto importante. Allo stato attuale delle cose ci troviamo di fronte a:

  • una connettività LTE sviluppata e ottimizzata all’occhiello;
  • una connettività 5G decisamente primordiale e senza ottimizzazioni (in tutta la “filiera” che segue un pacchetto dati).

Questo porta, semplificando, a pensare che il 5G consumi di più. Tuttavia l’aspetto della velocità non è trascurabile e se in LTE il modem deve rimanere connesso 5 minuti per scaricare un file di x dimensioni, in 5G il modem impiegherà 1 solo minuto, ma elaborando molti più dati.

Nella pratica non abbiamo rilevato una significativa riduzione dell’autonomia del LG V50 ThinQ 5G che stiamo provando, di conseguenza non è necessario considerare più di tanto i consumi nella scelta di attivare o meno la rete di nuova generazione (almeno per il momento).

Quindi il mio prossimo smartphone dovrà essere 5G?

La risposta a tale domanda è sempre molto soggettiva, chi soddisfa il 2° e il 3° requisito e vuole banalmente avere una rete dati continuamente efficiente (al netto di problemi tecnici di gioventù) sicuramente può essere preferibile optare per uno smartphone 5G nel momento in cui deciderà di cambiare, altrimenti è consigliabile aspettare almeno gli smartphone con la nuova generazione dei modem 5G. Anche perché si sta avvicinando l’autunno e con esso l’IFA 2019, col solito carico pieno di nuovi prodotti che invaderanno il mercato, molti di questi sicuramente 5G-ready