Di tanto in tanto accade che il team di sviluppo di Android organizzi un Ask Me Anything (AMA) su Reddit, in cui sviluppatori e appassionati del robottino pongono domande ad alto tasso tecnico a coloro che, di fatto, curano la crescita del robottino verde.

Essendo un dialogo tra sviluppatori, capirete che lessico e tematiche sono piuttosto difficili da raccontare ad un pubblico ampio, ma nonostante l’andazzo alla vigilia del debutto di Android P non potevano che venir fuori delle cosette interessanti.

La nuova major release di Android cercherà di uniformare le modalità di risparmio energetico delle UI dei produttori che al momento, in alcuni casi, possono interferire con le app ed in special modo con le notifiche. “Cercherà”, appunto, e non è detto che riesca. Il team sta fornendo delle linee guida alle varie Case: seguirle o prendere una direzione indipendente sarà solo una loro scelta.

Android P è dotato di un sistema di apprendimento delle abitudini di utilizzo il cui obiettivo è quello di ottimizzare tramite intelligenza artificiale l’energia prelevata dalla batteria. Una delle preoccupazioni in merito sollevata da un redditor riguarda la possibilità di adattamento del sistema ad eventuali nuove abitudini da parte dell’utente, che sarebbe possibile solo tramite un reset alle impostazioni di fabbrica. Gli sviluppatori però hanno assicurato che, grazie alle grandi velocità di apprendimento del meccanismo, nella maggior parte dei casi il reset non sarà necessario.

Il team ha anche chiarito cos’è e a cosa serve la Dark Mode di Android P. Essa è stata partorita con l’obiettivo di filtrare la luce blu e ridurre così l’affaticamento alla vista durante le ore notturne. La maggior parte dell’utenza, di contro, l’avrebbe apprezzata di più come modalità per dipingere di nero l’interfaccia, magari per ridurre i consumi negli schermi OLED. Il team non ha chiuso le porte a quest’ultima opzione, dicendo che tra le evoluzioni in corso di valutazione c’è anche questa qui.

Capitolo quick settings. Tra gli obiettivi di Android P c’è la regolamentazione del loro comportamento: un breve tocco attiverà o disattiverà la funzione corrispondente (Wi-Fi, Bluetooth, ecc), una pressione prolungata farà accedere alle impostazioni più dettagliate. Si tratta di una novità che restituirà coerenza al tutto ma che potrebbe essere vista di cattivo occhio da coloro che amano la possibilità data da alcuni tile di accedere con un tocco breve direttamente alle opzioni.

Infine, una curiosità. Perché le major release hanno cadenza annuale, e non semestrale o biennale? Un componente del team ha detto che rilasci troppo frequenti impedirebbero ai produttori di tenere il passo (vedi LG o Samsungndr) mentre release troppo distanziate l’una dall’altra non permetterebbero al sistema operativo di stare al passo con i tempi. La frequenza di rilascio annuale è uno di quegli aspetti che, almeno per il momento, è fuori discussione.

Google, inoltre, ha fissato sul calendario un nuovo appuntamento a beneficio degli sviluppatori. Dal momento che il Google I/O ha deragliato dai propositi iniziali e al momento attrae anche una gran parte di utenza che con lo sviluppo software ha poco o nulla a che fare, Google preferisce ricevere gli sviluppatori in un secondo appuntamento.

Si chiamerà Android Dev Summit, avrà cadenza annuale, accoglierà un volume inferiore di gente rispetto ad I/O e quest’anno si terrà al Computer History Museum di Mountain View il 7 e l’8 novembre.

In questa occasione, gli addetti ai lavori potranno stare a contatto con coloro che sviluppano attivamente Android e potranno confrontarsi con essi sulle strategie attuali e future del robottino oltre che discutere di app. Un po’ quel che è avvenuto nelle scorse ore su Reddit ma su scala più ampia e per così dire “più tridimensionale”.