Oracle ha recentemente condotto una ricerca per capire quanto traffico dati gli utenti stiano consumando per scopi non volontari, e il risultato è incriminante nei confronti di Google!

Secondo le stime raccolte da Oracle, i device Android inviano alla loro casa sviluppatrice Google circa 1 GB di dati di log ogni singolo mese.

Rod Sims, presidente dell’Australian Competition and Consumer Commission (ACCC) è stato informato al riguardo all’inizio della primavera, ponendo l’accento su diversi problemi di antitrust che tale pratica solleva.

Un gigabyte di dati può costare fino a 4,50 dollari in Australia, ne consegue che i circa dieci milioni di utenti Android del paese stanno spendendo centinaia di milioni di dollari per inviare i loro dati personali a Google su base annua, sempre secondo le stime di Oracle.

Certo, gli utenti possono scegliere di non partecipare ad alcuni programmi di raccolta dati, ma ad altri è impossibile rifiutare perché raccolti senza che l’utente se ne accorga anche nei casi più impensabili come:

  • quando il dispositivo Android non viene utilizzato;
  • quando il dispositivo si trova in modalità aereo;
  • quando il dispositivo non ha inserita una scheda SIM.

Soltanto spegnere uno smartphone Android disabilita la raccolta dati, sostiene Oracle. Anche il tipo di informazioni che vengono inviate è estremamente vario e va ben oltre l’attività di navigazione online, come le proprie coordinate GPS per scoprire se ci troviamo in un centro commerciale, e combinandole con letture di pressione barometrica è possibile determinare il piano su cui ci troviamo e capire quale negozio sia di nostro interesse. Tutto ciò porta di conseguenza a poter migliorare gli annunci pubblicitari mirati, ma a che prezzo.

Google ha risposto a questa ricerca, affermandola come un bel “gioco di prestigio” ben architettato per mettere la casa di Mountain View al centro di diverse critiche, ma che comunque nulla di tutto ciò è vero in quanto l’utente ha totale capacità di limitare la raccolta di log.

Noi seguiremo la vicenda pronti per riportarvi ogni sviluppo di questa “battaglia legale“!