Gli operatori di rete mobile godono di una fama piuttosto controversa presso gli utenti. Negli Stati Uniti, gestori come AT&T e Verizon Wireless sono noti, tra l’altro, per i loro dispositivi brandizzati con bootloader che non può essere sbloccato.

Sebbene l’utente medio non vede in ciò un grosso problema, è comunque un banale esempio di come svariate pratiche abbiano, almeno in parte, contribuito a rinsaldare l’opinione che descrive molti operatori quali ostili ai consumatori. La sfiducia che gli utenti hanno verso gli operatori di rete è tale che T-Mobile USA si è autodefinito “uncarrier“, come a voler prendere le distanze dagli altri.

Gli operatori giocano un ruolo determinante anche sulla velocità con cui gli aggiornamenti software arrivano agli utenti e, talvolta, possono persino incidere sulle features che vengono messe a disposizione.

Stando ad alcuni commits, sembrerebbe che alcuni operatori stiano spingendo per l’introduzione, a partire da Android P, della possibilità di nascondere la potenza del segnale nelle impostazioni.

Questi commits mostrano che la potenza del segnale, mostrata in “Stato della SIM” nelle impostazioni, potrebbe essere sottoposta a restrizioni a seconda dell’operatore di rete.

La potenza del segnale mostrata in questo menu è quella autentica numerica misurata in dBm o asu. Più è basso il numero dBm, peggiore è il segnale del device. La potenza del segnale viene mostrata approssimativamente suddivisa in 5 linee nella status bar, sebbene chiaramente queste non dicano esattamente quanto buono sia realmente il segnale.

Sebbene a molti utenti potrebbe non interessare tenere sotto controllo il valore esatto della potenza del segnale registrata dal proprio device, può comunque essere un dato significativo per effettuare precise comparazioni tra più dispositivi. Si tratta di un fattore che incide in maniera fondamentale sulla qualità delle chiamate, sulla connettività dati e la relativa velocità e sulla durata della batteria.

Gli operatori hanno già il potere di determinare a quali features software gli utenti possano avere accesso, ma di solito ciò vale solo per gli smartphone brandizzati. Ad esempio, alcuni operatori nascondo dati mobili e hotspot nei quick settings degli smartphone Samsung Galaxy. Di solito, comunque, si tratta di features che in qualche modo coinvolgono l’infrastruttura di rete, piuttosto che features software a bordo del device stesso.

Il cambiamento per il quale molti operatori di rete starebbero spingendo sarebbe qualcosa di diverso, dato che il commit mostra che gli stessi potrebbero nascondere all’utente la potenza del segnale sin dal momento dell’inserimento della scheda SIM nel dispositivo.

Questo è il test usato per sperimentare un simile cambiamento: Add different values for two carriers in vendor.xml and see them change when swapping sim card.

La configurazione dell’operatore nel file vendor.xml determinerebbe se la potenza del segnale verrà mostrata all’utente oppure no. Guardando al codice, la relativa preferenza viene nascosta dopo aver verificato il valore booleano “KEY_HIDE_SIGNAL_STRENGTH_IN_SIM_STATUS_BOOL” determinato dall’operatore.

Sembra che Google sia disposta ad accontentare la richiesta dei gestori, sebbene non ci siano indicazioni per individuare da chi questa provenga. Non è neanche facile capire quale potrebbe essere un valido motivo alla base di una simile scelta. Forse alcuni operatori non vogliono far sapere agli utenti quanto sia realmente performante la propria rete, o forse perché si tratta di valori che potrebbero confondere gli utenti. Ci sono molte possibili spiegazioni, ma difficilmente ne verranno rilasciate di ufficiali da parte di qualche compagnia direttamente interessata.

Ad ogni modo, va chiarito che il codice nei commits non va a toccare alcuna delle API che le app possono utilizzare per rilevare la potenza del segnale; si limita semplicemente ad impedire che venga mostrato nelle impostazioni. Ciò vuol dire che si possono ancora usare le app presenti sul Play Store per scoprire l’esatta potenza del segnale, come ad esempio Signal Strength.

Il fatto che qualche operatore di rete stia facendo pressione per nascondere quest’informazione agli utenti nelle impostazioni, potrebbe in seguito portare anche ad applicare delle restrizioni alle relative API o a nascondere ulteriori informazioni legate alla rete.

Va detto che per fortuna non siamo ancora arrivati a quel punto e che questa configurazione non ha ancora fatto la propria comparsa a bordo di alcun device Android (e non la farà, quanto meno fino alla prossima major release del robottino), ma è comunque un segno di come gli operatori di rete potrebbero iniziare a nascondere features agli utenti, anche nel caso di smartphone non brandizzati.