Nel corso del keynote che ha inaugurato l’edizione 2018 del Google I/O, è stata annunciata la seconda Developer Preview di Android P, la nuovissima release del robottino verde di cui abbiamo avuto un assaggio qualche settimana fa.

La prima release era decisamente instabile e in uno stadio iniziale dello sviluppo, per cui Google aveva preferito non includerla nel programma Android Beta. Con la nuova release, che ovviamente introduce parecchie novità, torna anche il programma beta che permette di installare gli aggiornamenti successivi senza dover procedere al flash manuale.

Se avete uno dei dispositivi supportati, quindi un Pixel o Pixel XL di prima e seconda generazione, potete visitare questa pagina e iscrivervi al programma per poter mettere le mani su Android P prima di chiunque altro. Ricordatevi che l’aggiornamento potrebbe non arrivare immediatamente e potrebbe essere necessario attendere fino a 24 ore prima di riceverlo. Google consiglia inoltre di effettuare un backup dei propri dati prima di accedere al programma beta, visto che il software non è stabile e potrebbe comprometterli. Andiamo dunque a scoprire quelle che saranno le vere novità di Android P. Con la seconda Developer Preview sono supportati anche altri smartphone, che trovate elencati in questo articolo.

Potete comunque scaricare e installare manualmente le immagini di sistema visitando la pagina dedicata raggiungibile a questo indirizzo.

Batteria Adattiva

La prima funzione, manco a dirlo gestita dall’intelligenza artificiale, permette di monitorare costantemente i consumi e chiude automaticamente le applicazioni che non sono state utilizzate per un certo tempo. La notifica relativa al basso livello di batteria mostra quando dovrebbe spegnersi lo smartphone una funzione decisamente utile.  Allo stesso modo viene regolata la luminosità dello schermo in base alle abitudini dell’utente, con la luminosità adattiva.

Invece di limitarsi al rilevamento della luce ambientale, il nuovo meccanismo tiene conto di come l’utente è abituato a cambiare la luminosità nel corso della giornata, agendo di conseguenza. Allo stesso modo l’intelligenza artificiale terrà conto delle regolazioni per ogni singola applicazione, replicandole quando vengono attivate. I dati raccolti dall’AI rimarranno sul vostro smartphone, quindi nessun pericolo per la privacy. Secondo i dati raccolti da Google si ridurrà del 30% l’utilizzo della CPU nel risveglio delle app.

Actions e Slices

Due importanti novità sono rappresentate dalle Actions e dalle Slices che permetteranno agli sviluppatori di terze parti di utilizzare parti di Android. Le Actions, che probabilmente verranno tradotte semplicemente come Azioni in italiano, sono una sorta di scorciatoia simile alle azioni di Google Assistant che permettono di accedere rapidamente a una determinata funzione con un pulsante o un comando vocale. Qualsiasi applicazione potrà creare Azioni che saranno visibili nella Home, nel Play Store, all’interno di Assistant e nella barra di ricerca Google.

È possibile, ad esempio visualizzare un’azione per riprendere la riproduzione di una playlist collegando le cuffie, anticipando di fatto le possibili attività che l’utente intende svolgere.

Le Slices, letteralmente “fette”, sono in sostanza degli snippet che permettono di svolgere rapidamente una funzione tramite la barra di ricerca. che si tratti di prenotare un Hotel o chiamare un servizio di car sharing la versione ridotta dell’applicazione verrà immediatamente visualizzata senza richiamare l’applicazione completa.

Gesture

Android P semplifica notevolmente l’interazione con lo smartphone, che diventa sempre più grande e difficile da gestire con una sola mano. Con le gesture vengono rivoluzionati i controlli e introdotte nuove modalità di interazione. Uno swipe verso l’alto sul tasto Home aprirà la nuova schermata Overview, che mostra un carosello orizzontale con le app utilizzate di recente.

La selezione intelligente del testo è ora integrata con Overview e permette di spostarsi più semplicemente tra un’applicazione e l’altra andando a selezionare il testo senza entrare nell’applicazione a schermo pieno. La selezione permette di copiare il testo, condividerlo con altre app o effettuare una ricerca in Rete.

Ecco un riepilogo delle gesture presenti:

Un tocco del tasto Home riposta alla Home, una pressione prolungata lancia Google Assistant, uno swipe in alto fino a metà schermo apre la schermata Overview, uno swipe completo apre il drawer delle app, uno swipe a destra permette di scorrere tra le app recenti (se lo swipe viene eseguito rapidamente viene attivata l’applicazione precedente). Il pulsante Indietro appare solamente all’interno delle app. È inoltre possibile eseguire uno swipe corto verso l’alto, fermando si nel primo terzo di schermo: ripartendo verso il centro verrà aperto il drawer delle applicazioni.

Per attivare le gesture vi basterà entrare nell’apposito menu per attivare la funzione Swipe sul tasto Home. Verrà mostrata una breve descrizione della funzione e a quel punto potrete utilizzare la nuova modalità di navigazione. Da sottolineare il feedback aptico quanto un’applicazione viene chiusa. A questo proposito sparisce il tasto per chiudere contemporaneamente tutte le app recenti, che ora andranno rimosse manualmente

Nuova anche la funzione che permette di silenziare rapidamente il telefono premendo insieme i tasti Power e Volume Su. Apparirà un meni che consente di attivare la modalità vibrazione, o quella silenziosa. La funzione della combinazione di tasti può essere impostata dalle Impostazioni dello smartphone, nella sezione Audio.

Dashboard, App Timer, Wind Down e Sush

Potrebbe sembrare un paradosso ma Google non vuole che utilizziate tutto il giorno lo smartphone e con Android P introduce una nuova serie di strumenti per cercare di ridurre la vostra dipendenza. Dashboard è un nuovo strumento che che mostra un riepilogo del tempo passato sul vostro dispositivo. Potrete sapere quante volte sbloccate il dispositivo, quanto tempo passate su ogni singola app e quante notifiche ricevete ogni giorno.

App Timer permette di impostare un limite di tempo per ogni applicazione, avvisandovi quando vi state avvicinando al limite impostato. Anche YouTube introduce due nuove funzioni che permettono di silenziare le notifiche e di visualizzare dei promemoria per staccare dalla visualizzazione a intervalli regolari.

La nuova modalità Non Disturbare blocca non solo chiamate e notifiche ma anche tutti i pop up che compaiono a schermo, andando in qualche modo a inficiare l’esperienza d’uso. per quanto riguarda le notifiche vengono anche cancellate quelle che non sono direttamente legate alle funzionalità base del dispositivo. Wind Down attiva la modalità notturna col buio, attiva la modalità Non Disturbare e attiva la visualizzazione in scala di grigi all’orario impostato per andare a dormire, ricordandovi chiaramente che il momento è giunto.

Sush infine lancia automaticamente la modalità Non Disturbare quando lo smartphone viene appoggiato con lo schermo verso il basso, evitando qualsiasi distrazione. È comunque possibile aggiungere una lista di contatti che potranno comunque raggiungere l’utente anche in questa modalità.

Notifiche

Migliora anche il modo di gestire le notifiche per renderle sempre meno invasive pur mantenendole visibili. È possibile impostare le applicazioni utilizzate per lavoro e mantenerle in una scheda separata nel drawer delle app. Se dovete andare in vacanza non è necessario disattivare le notifiche di decine di applicazioni, basterà utilizzare il toggle presente nella scheda per disattivarle tutte in un colpo solo.

È possibile disattivare un canale di notifica con una pressione prolungata sulla singola notifica, entrando nelle relative impostazioni. Nella parte inferiore del tray di notifica è presente un nuovo pulsante per gestire le preferenze delle notifiche di ogni applicazione, ordinate dalle più recenti a quelle più vecchie.

Nuovo aspetto anche per le notifiche Heads-Up che possono contare su animazioni di apertura e chiusura decisamente curate. Inoltre rispondendo a un messaggio nelle notifiche non ne comporta la cancellazione, permettendo quindi di continuare una discussione senza mai aprire l’applicazione originale.

Nelle notifiche vengono visualizzate le applicazioni  che stanno utilizzando il microfono o la fotocamera, facilitando l’identificazione di eventuali applicazioni che stanno utilizzando in maniera indebita i due sensori.

Screenshot

È più semplice acquisire uno screenshot, con una pressione prolungata sul tasto Power e un pulsante dedicato nel menu accensione. È inoltre possibile prendere appunti o tracciare disegni sulle schermate acquisite. È inoltre migliorata la funzione di editing con un taglio più accurato e nuovi menu per la condivisione delle immagini acquisite. Torna anche il pulsante per cancellare lo screenshot, sparito nella DP1.

Altro

Torna la schermata dei Quick Settings di Oreo, dopo la breve parentesi della Developer Preview 1, a scorrimento orizzontale anziché verticale. In questo caso Google potrebbe sperimentare e verificare la reazione degli utenti prima di scegliere.

Nella parte alta della tendina delle notifiche è ora possibile visualizzare le sveglie e lo stato della suoneria, come si può visualizzare nell’immagine soprastante. Lo slider della luminosità è spostato leggermente più in basso per lasciare spazio alle nuove informazioni.

Se nella prima Developer Preview era possibile vedere l’effetto del notch la seconda developer preview permette di visualizzare come sarebbe lo schermo con due notch, uno nella parte superiore e uno in quella inferiore, nel caso qualcuno decidesse di seguire questa strada.

Cambia la modalità di attivazione del multiscreen, che ora prevede una pressione prolungata sull’icona dell’applicazione della schermata Overview. Nel caso l’utente utilizzi la barra di navigazione standard, l’indicatore del multitasking cambierà mostrando due rettangoli separati per indicare la modalità attiva.

 

Il menu pop up per la regolazione del volume è inoltre stato ridotto sensibilmente ed è di colore nero, molto meno appariscente della versione precedente in bianco. Sparisce la notifica persistente relativa alle app che consumano la batteria, facendo la felicità dell’intera platea che ha accolto con entusiasmo l’annuncio.

Cambia il menu impostazioni del launcher, che ora mostra un pop up al centro dello schermo, mentre nel drawer delle applicazioni sono visibili le prime Actions. Ruotando lo schermo appare anche nel launcher il tasto che permette di cambiare l’orientamento, ovviamente nel caso fosse bloccato.

Piccola novità anche per il suono di ricarica che al momento però sembra essere presente solamente su Google Pixel 2 XL. Arriva inoltre un nuovo menu accessibilità che rende più facile l’utilizzo dello smartphone da parte di persone con disabilità.

Nella regolazione dei colori viene ora visualizzata una immagine che permette di apprezzare le variazioni e capire quale modalità sia più indicata per ogni utente. Torna il pulsante “Chiusura forzata” che era sparito dalla prima Developer Preview, finendo nel menu in alto a destra.

Nella schermata di sblocco viene visualizzato l’orario in fase di inserimento del PIN o del pattern di sblocco. Nella classica schermata di sblocco viene invece visualizzato l’orologio con le condizioni meteo, sullo stile del widget “At a glance”. L’informazione meteo viene visualizzata anche nella modalità Ambient Display.

Arriva un nuovo sfondo predefinito, che vedete più sopra e il cui file originale può essere scaricato qui. Confermato inoltre il supporto all’API Vulkan in versione 1.1, la libreria grafica utilizzata da giochi ed emulatori.

Nelle opzioni sviluppatore è possibile decidere il funzionamento della modalità notturna, scegliendo una delle tre possibili impostazioni disponibili. Arriva una nuova API per l’autenticazione biometrica chiamata BiometricPrompt con supporto per il riconoscimento del volto, dell’iride e del lettori di impronte digitali posti al di sotto del display. In questo modo le interfacce di autenticazione avranno tutte lo stesso aspetto, senza che gli sviluppatori debbano crearne di personalizzate.

Nuovi passi avanti per quanto riguarda il comparto audio, che dovrebbe comprendere un nuovo framework con due funzioni chiamate Sound Amplifier e Dynamic Processing Effect, per offrire agli sviluppatori la possibilità di produrre suono di qualità superiore.

Dopo aver spostato l’orologio a sinistra con l prima Developer Preview, Android P sembra sempre più diretto verso il notch, limitando a quattro il numero delle icone di notifica visibili nella barra di stato. Per vedere le notifiche successive è necessario aprire la tendina delle notifiche. Il numero di puntini indica il numero di notifiche oltre la quarta, quindi un puntino indica 5 notifiche, due ne indicano 6 e tre indicano un numero da 7 in su.

È inoltre possibile evitare lo stand-by del telefono toccando il lettore di impronte. La cosa è decisamente utile durante la lettura di un documento o di una pagina web, ed evita di dover toccare lo schermo per evitare il blocco.

Novità anche per la modalità di risparmio energetico, che non si disattiva automaticamente dopo la carica. Durante la ricarica il sistema disattiva automaticamente la funzione, ma non appena il cavo di ricarica viene scollegato l’opzione ritorna attiva.