Secondo le ultime voci di corridoio Google starebbe preparando la morte del programma Nexus in favore di un modello più simile a quello ora adottato con i dispositivi Google Play Edition. Il nuovo programma ricadrebbe sotto l’ombrellone di Android Silver. Si tratta, chiaramente, di voci di corridoio lungi dall’essere confermate e, per questo motivo, vanno prese con la dovuta cautela.

Abbiamo già sentito parlare di Android Silver: secondo le prime informazioni a riguardo, trapelate nelle scorse settimane, si tratterebbe di una versione “premium” di Android con nuove funzionalità e non solo. Nuove informazioni sono state diffuse nella giornata di oggi e tracciano un quadro leggermente diverso: Android Silver sarebbe un programma di collaborazione tra Google ed i produttori per produrre dispositivi con molte limitazioni per i produttori, così da creare dispositivi con una versione standard di Android e competere in maniera più diretta con l’iPhone.

Il controllo della piattaforma è vitale per Google

Anche se Android ha ormai da tempo sorpassato l’iPhone, il fatto che i produttori abbiano una estrema libertà di personalizzazione dei dispositivi porta la piattaforma ad essere disomogenea e difficile da gestire. Il programma Silver permetterebbe a Google di esercitare un maggiore controllo sulla piattaforma, grazie al fatto che Google pagherebbe i produttori per creare dispositivi con Android in versione stock e si occuperebbe lei stessa della promozione nei negozi.

Stando alle voci, i dispositivi Silver saranno di fascia alta e avranno fortissime limitazioni riguardo le applicazioni non-stock che potranno essere installate: solo pochissime saranno ammesse e dovranno, in ogni caso, poter essere liberamente disinstallate dall’utente. In un certo senso, i dispositivi Silver saranno come gli attuali smartphone e tablet Google Play Edition, ma il controllo di Google su di essi sarà ancora maggiore.

LG e Motorola sono i produttori più gettonati al momento e potrebbero essere tra i primi ad entrare nel programma, che dovrebbe cominciare già il prossimo anno. Per il momento quindi, si parla ancora di un sesto Nexus che succeda al Nexus 5.

Quanto c’è di realistico in tutto questo? La mia opinione è che non ci sia nulla di così assurdo da non essere credibile. Il controllo della piattaforma che Google sta cercando di riprendere con così tanto sforzo negli ultimi anni non è un segno esposto per caso; Google vuole davvero riunificare Android e renderlo più omogeneo e fruibile. Se per farlo bisogna dire addio alle personalizzazioni apportate dai produttori, allora si pagherà questo prezzo.

La morte dei Nexus è un bene? Nel lungo termine forse no

Non è affatto detto che questa sia una cosa positiva: il bello di Android sta proprio nella sua diversità e varietà; se un domani ci trovassimo con un Android standardizzato a mo’ di Windows Phone, in cui tutto quello che cambia è qualche applicazione particolare del produttore e poco altro, il panorama sarebbe ben più triste di quanto lo è ora. In quest’ottica, tra l’altro, ha ben più che senso anche la volontà di Samsung di sganciarsi da Android e proporre una sua piattaforma – come Tizen.

Nei prossimi mesi ci saranno sicuramente altre notizie che delineeranno meglio il quadro. Nel frattempo cosa pensate di una (eventuale!) fine del programma Nexus?

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