Anche se è nata solo sei anni fa, Xiaomi si è rapidamente costruita una buona reputazione in molti paesi del mondo, anche in quelli dove non è distribuita ufficialmente (e sono purtroppo tantissimi). Qualsiasi appassionato di smartphone Android vi dirà che i dispositivi Xiaomi sono soprattutto economici, ma si tratta di un paradigma destinato a cambiare.

Secondo Hugo Barra, vice presidente internazionale di Xiaomi, le cose stanno già cambiando, visto che il produttore cinese si sta concentrando maggiormente su prodotti di fascia alta, per i quali gli utenti richiedono componenti di qualità che ovviamente hanno un costo maggiore. Lo stesso Xiaomi Mi 5 è disponibile in versione Pro a 2699 Yuan, 365 euro, un prezzo ottimo rispetto alla concorrenza ma più alto rispetto alle politiche degli anni scorsi.

Come accennato nei gironi scorsi, la compagnia cinese lancerà nella seconda metà dell’anno uno smartphone da 4000 Yuan, circa 540 euro, e tutti gli indizi portano a pensare che si tratti di Xiaomi Mi Note 2, uno smartphone che non dovrebbe farsi mancare niente, tra cover posteriore in vetro, display dual edge e sensibile alla pressione, Snapdragon 821 e 6GB di RAM.

Questo non significa che il produttore cinese smetterà di produrre smartphone economici, che sono da sempre il suo punto di forza ma che, seguendo l’esempio tracciato da Huawei, si concentrerà maggiormente sui dispositivi di fascia alta, sul quali i argini di profitto sono nettamente superiori. Cosa ne pensate di questo cambio di strategia? Riuscirà Xiaomi a “sfondare” anche nel mercato dei dispositivi “premium” dove Apple e Samsung dominano da tempo e dove Huawei sta facendo timidamente capolino?