Il primo smartwatch di Xiaomi ha fornito parecchi spunti interessanti ma anche raccolto lo scetticismo di alcuni utenti per via del display rettangolare. Una decisione tanto ponderata quella operata su Mi Watch da meritare una spiegazione sulle ragioni che l’hanno determinata.
In primis c’è il migliore utilizzo dello spazio a disposizione, tallone d’Achille degli smartwatch con display circolare che sull’altare del design sacrificano testi e immagini che inevitabilmente finiscono per essere tagliati. Poi c’è la lettura: i nostri occhi, dice Xiaomi, sono abituati a leggere su oggetti squadrati: cartelloni, libri, schermi, sono tutti elementi rettangolari. In ultimo, il display squadrato di Xiaomi Mi Watch permette di avere swipe chiari e predeterminati e pertanto una migliore navigazione nell’interfaccia.
Dell’impetuosa crescita in pochi anni ha parlato il Presidente di Xiaomi, intervistato dai media a margine della presentazione di Mi CC9 Pro. Lin Bin ha evidenziato i cambiamenti avvenuti negli anni nella struttura organizzativa dell’azienda. Nel 2016, ad esempio, erano circa 400 gli impiegati in ricerca e sviluppo mentre adesso se ne contano più di 3.700, complice l’apertura di nuove basi a Pechino, Nanchino, Shanghai e Bangalore.
Secondo Bin inoltre l’istituzione di un reparto interamente dedicato alla fotografia su smartphone ha dato parecchi frutti sul fronte dell’elaborazione software e degli algoritmi, e rappresenta il cambiamento più grande degli ultimi tempi: “È meno semplice realizzare una fotocamera che uno smartphone”. Infine la chiusura fa sognare gli appassionati: “Xiaomi ha in cantiere per il prossimo anno molti progetti rimasti segreti”.