Maximo Ibarra, nel corso di #Internetday, un evento organizzato da AGI e Censis, si dichiara entusiasta dell’andamento della joint venture nata dalla fusione, anche se preferisce chiamarla integrazione, fra Wind e Tre che procede a passo spedito e sta trovando una propria collocazione precisa nel mercato italiano della telefonia.

I due brand lavoreranno in maniera complementare con Wind che si rivolge prevalentemente alle famiglie e Tre che punta forte sui millennials. La tecnologia mobile diventa sempre più importante per gli italiani che stanno recependo il grande cambiamento in atto, grazie soprattutto alla domotica.

La casa diventa dunque elemento di sviluppo sia per la vita familiare che per l’organizzazione della vita lavorativa, consentendo ad esempio il controllo da remoto degli elettrodomestici e tenendo sotto controllo la situazione della sicurezza.

Wind e Tre stanno lavorando, in collaborazione con Open Fiber, per portare la fibra ottica a oltre 5 milioni fi abitazioni entro la fine del 2018, nell’ottica di chiudere il digital divide entro il 2020, un traguardo ragionevole secondo Ibarra che sottolinea la grande accelerazione in questo senso.

Il nuovo AD del gruppo Wind Tre tocca anche la questione relativa alle tasse ai giganti del web, un tema mondiale da trattare con estrema attenzione per evitare asimmetrie geografiche.