Ancora una volta l’AGCOM ha sanzionato, con una multa di poco superiore al mezzo milione di euro, il comportamento scorretto di Tre in occasione della rimodulazione dell’offerta 4G. Ricordiamo che la vicenda era iniziata lo scorso anno quando l’operatore telefonico aveva modificato unilateralmente il contratto relativo all’opzione 4G, che da gratuita diventava a pagamento (1 euro al mese).

Sono state numerose le segnalazioni giunte all’AGCOM in merito alla scarsa trasparenza della comunicazione, unita alla macchinosità di una procedura che non dava una certezza immediata dell’avvenuta disattivazione. Le indagini condotte hanno portato alla delibera che irroga una sanzione di 580.000 euro nei confronti di Tre.

Nelle motivazioni si parla di informativa incompleta, soprattutto in relazione alla decorrenza della variazione di prezzo, condizionando il diritto di scelta degli utenti. La violazione ha quindi comportato un evidente vantaggio economico per la compagnia, che ha reiterato il suo comportamento scorretto con successive campagne di rimodulazione.

Anche nelle occasioni successive non sono stati assolti gli obblighi di legge, ancora una volta in materia di trasparenza e completezza relativamente al diritto di recesso. Al momento Wind Tre SpA non ha commentato la sanzione.

Vai a: Migliori offerte telefoniche di TIM, Tre, Vodafone e Wind | Luglio 2017