In mezzo a tante sanzioni fa quasi notizia quella dell’assoluzione di TIM da parte dell’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) in relazione alle tariffe TIM Prime e TIM Prime GO.

La vicenda ha avuto inizio nel mese di febbraio quando TIM ha iniziato a spedire SMS ad alcuni utenti nel quale annunciava l’attivazione automatica del servizio TIM Prime che al costo di 0.49 euro a settimana offriva la possibilità di avere chiamate ed SMS illimitati verso un numero TIM.

In breve tempo sono partite le prime denunce ed è arrivata la diffida da parte dell’AGCOM tanto che l’operatore telefonico ha deciso di sospendere il servizio senza di fatto averlo mai attivato ad alcun cliente. Poche settimane dopo è stato presentato TIM Prime Go, servizio analogo ma che secondo l’AGCM rispetta i requisiti di legge. In particolare secondo AGCM:

“La nuova manovra, denominata TIM PRIME GO, avviata dal 15 giugno 2016, diversamente dalla manovra originaria avente ad oggetto l’erogazione di un servizio aggiuntivo in opt out, presenta le caratteristiche di una rimodulazione tariffaria riconducibile alla fattispecie disciplinata dall’art. 70, comma 4, CCE.”

Non sono stati dunque presi provvedimenti anche in virtù del fatto che TIM Prime non è mai stata attivata e non è stato effettuato alcun addebito. A questo punto sarà interessante vedere quale sarà il giudizio dell’AGCM in merito alla recente rimodulazione effettuata da Wind, che ha introdotto il piano base Wind 2 con un canone fisso mensile, senza peraltro che venga offerto alcun vantaggio.

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