6G

Il 6G costituirà un ulteriore passo avanti per quanto riguarda l’innovazione tecnologica della telefonia mobile e le interazioni con altri dispositivi connessi. Andrà in futuro a sostituire il 5G, attualmente in costante crescita a livello di copertura in tutta Italia.

Nonostante sia ancora un po’ prematuro, più che altro a livello empirico, proviamo a volgere uno sguardo verso il futuro e a scoprire tutto quello che c’è da sapere sulla connettività 6G allo stato attuale.

Cos’è il 6G e quando arriverà

Il 6G sarà probabilmente disponibile a livello commerciale solo verso il 2030, ma potrebbe iniziare a diffondersi un po’ prima, intorno al 2028. A sostenerlo è anche Samsung, che in una roadmap ha iniziato a definire le fasi iniziali.

Guardando al trend di sviluppo delle vecchie generazioni di connettività, il passaggio da 2G a 3G ha richiesto circa 15 anni, ma ci aspettiamo tempi decisamente più brevi in questo caso, con passi avanti più consistenti. Le tempistiche indicate dal colosso sud-coreano sono in linea con quelle definite da Huawei, per bocca di Ren Zhengfei e Yu Chengdong di Huawei: l’azienda ha dichiarato di avere una strategia già tracciata, specificando che sarà necessaria ancora una decina di anni scarsa per una diffusione ampia.

Il 6G dovrebbe avere a disposizione un’ampia larghezza di banda, con trasmissioni ad alta frequenza ma copertura piuttosto “debole”. Diverse aziende stanno investendo milioni e milioni di dollari nella tecnologia: tra queste Huawei, che ha già messo sul piatto più di 2 miliardi di dollari per finanziare studi e sviluppi.

Nel novembre 2020 in Cina è decollato un razzo vettore Long March 6, che ha dato il via ai test con il primo satellite sperimentale 6G. Quest’ultimo sarà utilizzato anche per applicazioni urbane intelligenti, per la prevenzione, la pianificazione del territorio, la protezione dell’ambiente e il monitoraggio per la costruzione di grandi infrastrutture.

Alcuni colossi del mondo tech sono entrati a far parte del gruppo “the Next G Alliance“, guidato dall’Alliance for Telecommunications Industry Solutions (ATIS), con l’obiettivo di guidare gli USA (e non solo) verso la tecnologia 6G nel prossimo decennio: tra loro troviamo ad esempio Google, Apple, Cisco, Hewlett Packard Enterprise, Intel, LG Electronic, AT&T, Verizon, T-Mobile, Qualcomm e Microsoft.

L’Istituto CEA-Leti, con sede a Grenoble, ha presentato un progetto europeo sulla prossima generazione di connessioni wireless: denominato RISE-6G, è appoggiato dai giganti del mercato come TIM e Orange, e si occuperà di “progettare, prototipare e testare progressi tecnologici intelligenti ed energeticamente sostenibili basati su superfici intelligenti riconfigurabili (RIS) che consentiranno il controllo programmabile e la modellazione dell’ambiente di propagazione wireless.

L’obiettivo del progetto è quello di definire nuove architetture di rete e strategie operative, caratterizzare i limiti del nuovo sistema su modelli di propagazione delle onde radio, progettare soluzioni per il commercio online tra connettività ad alta capacità, efficienza, esposizione a campi elettromagnetici e precisione di localizzazione sulla base di ambienti di propagazione wireless programmabili dinamicamente; tutto questo senza dimenticarsi dei requisiti legislativi e regolamentari specifici sull’uso dello spettro, la protezione dei dati e l’emissione di campi elettromagnetici (EMF).

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Velocità e latenza del 6G

Secondo quanto sappiamo finora, il 6G potrebbe essere in grado di offrire velocità di connessione teoriche pari a 1 TB/s con una latenza inferiore a 100 microsecondi. Si tratta di valori decisamente incredibili considerando come il 5G sia stato sviluppato per raggiungere velocità di punta di 20 Gbps.

Questi valori permetteranno di godere dei primi veri sistema XR (realtà virtuale/aumentata), di streaming di contenuti in AR e in 8K, di streaming in VR fino al 16K e persino di ologrammi in alta definizione. Secondo gli esperti, il 6G potrebbe offrire anche nuove prospettive per le interfacce cervello-computer, per arrivare a qualcosa di davvero fantascientifico (per ora).

Nella tecnologia 6G giocherà un ruolo fondamentale l’Intelligenza Artificiale (IA), che avrà il compito di “smistare” l’enorme mole di dati che saranno trasmessi dai vari dispositivi. In questo modo questi potranno connettersi tra loro in modo praticamente istantaneo, con tutti i vantaggi che potrà comportare nei diversi ambiti: non solo smartphone e tablet, ma anche wearable, robot, droni, IoT, Industria 4.0, ambito sanitario e non solo.