Il mercato dei tablet continua il suo lento e (apparentemente) inesorabile declino: le ultime analisi di mercato riportano infatti che il trimestre appena conclusosi (gennaio-marzo 2016) è stato il peggiore in assoluto dal lontano 2012, quando nel periodo estivo (giugno settembre) si era toccato il fondo. Considerando però che quattro anni fa le “tavolette” non erano ancora così diffuse, la situazione contemporanea potrebbe essere addirittura peggiore.

Analizziamo uno per volta i principali aspetti di questa situazione. Innanzitutto, i numeri: nei primi tre mesi del 2016 sono state spedite 45 milioni di unità, con un decremento annuo del 10%. La crisi ha colpito tutti i produttori, partendo da Apple (che ha visto la sua quota di mercato scendere al 22%), passando per Samsung, Lenovo e Asus. Tra i primi cinque produttori, soltanto Huawei può essere soddisfatta, infatti ha aumentato le proprie spedizioni del 66% su base annua.

Questo risultato si basa principalmente sulla conquista dei mercati emergenti, inoltre il colosso cinese potrebbe ulteriormente migliorare aprendosi anche agli USA, dove attualmente non vende tablet in modo significativo.

Un discorso a parte va fatto per i tablet Windows, che sono sempre più venduti (6,2 milioni di unità contro i 3,4 dell’anno scorso), tanto da raggiungere il 13% del market share globale. Una possibile spiegazione sta nel fatto che Windows è sicuramente più sfruttato in ambito business, dove la maggior produttività del sistema operativo rispetto ad Android o iOS si potrebbe far sentire come fattore discriminante di scelta.

Cosa ne pensate? Ritenete che i tablet possano ancora essere utili oppure credete che con la diffusione sempre maggiore di ultrabook, phablet e 2in1 essi non siano più necessari? Dite la vostra nei commenti.

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