Recensione AGM H5 Pro – Il mercato dei rugged phone, quella particolare categoria di smartphone caratterizzati da una elevata resistenza ai maltrattamenti, ha subito una grande evoluzione negli ultimi anni, con i principali produttori che hanno affrontato diverse strade, al fine di distinguersi dalla concorrenza ed essere maggiormente riconoscibili.

AGM, ad esempio, ha scelto la strada della multimedialità, come abbiamo visto con AGM H5 e ci riprova con AGM H5 Pro, una chiara evoluzione del modello precedente, del quale prova a risolvere i problemi di prestazioni che vi abbiamo segnalato nella nostra recensione. Ci sarà riuscita, senza snaturare l’anima di quello che potremmo chiamare “speaker che telefona”?

Ho provato il nuovo AGM H5 Pro per alcune settimane, concentrandomi proprio sulle prestazioni e oggi vi racconto come si è comportato e cosa è cambiato rispetto al modello “base”.

AGM H5 Pro

Design ed ergonomia

La parte frontale di questo AGM H5 Pro è decisamente anonima, visto che assomiglia in tutto e per tutto a un qualsiasi rugged phone. Schermo HD+ da 6,5 pollici con notch a goccia per alloggiare la fotocamera frontale, una buona visibilità ma una riproduzione dei colori non proprio fedele. Mancano anche le funzioni più evolute, come HDR e always-on, oltre a una frequenza di refresh standard a 60 Hz.

AGM H5 Pro

Lo smartphone è abbondantemente ricoperto di gomma, con delle protezioni particolarmente evidenti sugli angoli, così da proteggere il dispositivo in caso di caduta. Forse AGM avrebbe potuto alzare leggermente il bordo che protegge lo schermo, che potrebbe risentirne in caso di violente cadute al suolo.

Girando lo schermo invece la musica, è proprio il caso di dirlo, cambia completamente. La cover ha una finitura carbon look in rilievo davvero molto gradevole, con un tradizionale lettore di impronte digitali posizionato a mio avviso troppo in basso, a causa della ingombrante presenza dell’inserto che, oltre alla fotocamera, integra il pezzo forte del dispositivo, ovvero lo speaker, del quale però vi parlerò meglio tra poco.

Sia il connettore USB Type-C per la ricarica, che quello per le cuffie sono protetti da due sportelli in gomma molto generosi, così come il carrellino della SIM. Un dispositivo quindi pensato per resistere a qualsiasi forma di maltrattamento e in grado di resistere senza problemi a cadute e a immersioni in liquidi di varia natura. D’altro canto le certificazioni IP68, IP69K e MIL-STD-810H parlano chiaro e attestano l’elevata resistenza di AGM H5 Pro.

Tutto questo, com’è logico attendersi, si traduce in uno schiaffo all’ergonomia, visto che dimensioni e peso sono fuori dall’ordinario, come del resto accade per tutti i rugged phone. AGM H5 Pro misura 176,15 x 85,5 x 23 millimetri, impossibile quindi da utilizzare con una sola mano, anche perché il peso è decisamente elevato. I 360 grammi si sentono davvero, tanto che anche con due mani mi sono presto stancato, preferendo utilizzarlo appoggiato al tavolo.

Tenerlo in tasca è di fatto impossibile, a meno di non indossare una tuta da lavoro o una giacca con tasche molto abbondanti, nei pantaloni dovrete rassegnarvi a una presenza decisamente fastidiosa, soprattutto mentre camminate.

Prestazioni

Il passaggio da un MediaTek Helio G35 a un MediaTek Helio G85, con 8 GB di RAM invece di 6 e 128 GB di storage, farebbe ben sperare, almeno sulla carta, ma nella realtà dei fatti i miglioramenti non sono quelli che mi sarei aspettato. Sebbene AGM H5 Pro non vada mai veramente in crisi, dovete aspettarvi una certa lentezza generale, sia nell’apertura delle app che nel loro utilizzo quotidiano. Niente di frustrante, ma di certo non potete pensare di giocare con titoli di ultima generazione, pena un frame rate alquanto ballerino.

AGM, e con lei anche molti altri produttori di rugged phone, potrebbero investire in chipset più performanti, come i più recenti MediaTek Dimensity o gli Snapdragon della serie 6, ma a quanto pare l’attenzione è focalizzata su altri aspetti. È anche vero che il target di uno smartphone di questo tipo non è quello dei gamer o degli utenti che cercano prestazioni assolute.

AGM H5 Pro

Lo stesso si può dire del comparto fotografico, che nonostante i numeri sfoggiati non mi ha impressionato. La fotocamera posteriore può contare su un sensore principale da 48 megapixel, su un sensore da 20 megapixel con visione notturna grazie agli infrarossi, e un terzo sensore da 2 megapixel per scatti macro.

I risultati sono quasi sempre all’altezza delle aspettative, vista la fascia di prezzo, anche se in alcuni casi i dettagli non sono al top. La fotocamera principale fatica parecchio di notte e la fotocamera con visione a infrarossi non mi ha particolarmente impressionato, visto che gli scatti sono davvero privi di dettagli e di fatto inutilizzabili se non per stupire gli amici.

AGM H5 Pro

Mi ha invece convinto l’autonomia: anche con un uso particolarmente intenso sono sempre riuscito a coprire due giorni, con quasi venti ore di schermo acceso. Davvero impressionante, e co0n qualche accortezza è facile arrivare a tre giorni (a me è capitato nel fine settimana quando l’uso del telefono è molto ridotto). manca la ricarica wireless e quella cablata arriva a 15 watt, cosa che allunga notevolmente i tempi di ricarica, che nel mio caso si sono sempre aggirati sulle tre ore.

Il “pezzo da 109”

AGM H5 Pro

Veniamo alla parte audio, sulla carta il pezzo forte di questo smartphone, tanto che AGM esalta questa funzione a discapito di quasi tutte le altre. Nella parte posteriore dello smartphone campeggia un enorme speaker da 35 millimetri che può raggiungere i 109 decibel. Si tratta di una soglia decisamente elevata, se pensate che un asciugacapelli arriva “appena” a 90 decibel, mentre AGM H5 Pro raggiunge i livelli di una sirena d’allarme.

Attorno allo speaker è collocata una serie di luci RGB che a mio avviso sono la sola parte interessante, visto che possono pulsare a ritmo di musica o essere impostati con diversi giochi luminosi. Il volume è decisamente elevato, e su questo non ci piove assolutamente, ma la qualità, come del resto era prevedibile, non mi ha particolarmente impressionato.

Alzando il volume al massimo il suono è evidentemente distorto, come già accadeva su AGM H5, ed è necessario tenerlo al di sotto dell’80% perché le cose migliorino. Mancano i bassi e la sensazione generale è che si sarebbe potuto fare di meglio, soprattutto quando si punta molto su questa funzione. Intendiamoci, l’audio è buono, ma da quello che sembra quasi uno speaker portatile era lecito sperare in una qualità migliore. Evidentemente i tecnici AGM non hanno raccolto i feedback ricevuti con il modello precedente e si sono limitati a riproporre lo speaker, puntando sul fattore wow dettato dai numeri piuttosto che sulla qualità.

In conclusione

Sicuramente AGM H5 Pro rappresenta un passo in avanti rispetto al modello base, con un processore più reattivo e una maggiore quantità di memoria. Nel complesso però i miglioramenti non sono così marcati come mi sarei aspettato. AGM H5 Pro resta un buon rugged phone e se peso e dimensioni non rappresentano un problema allora potete tranquillamente prenderlo in considerazione.

Ha un prezzo di listino di 399 euro ma lo trovate spesso in promozione su Amazon a un prezzo più basso.