Recensione AGM H5 – Per molto tempo i rugged phone sono stati una categoria di smartphone bistrattata, in particolare dai produttori che adottavano soluzioni obsolete per ridurre i costi, limitandone così la diffusione.

Più recentemente però abbiamo iniziato a vedere sul mercato rugged phone più performanti, con chipset aggiornati, grosse quantità di memoria e soluzioni particolari, come fotocamera a infrarossi o termiche, schermi ad alta risoluzione e molto altro. Anche AGM, brand da sempre specializzato nella realizzazione di questa tipologia di prodotti, ha lanciato uno smartphone davvero particolare.

AGM H5, di cui vi parlo oggi, è un rugged phone che si distingue dalle masse per una forte propensione alla musica, e lo testimonia l’enorme speaker che sporge dalla parte posteriore, molto più del comparto fotografico. È una soluzione che mi ha incuriosito e per questo ho deciso di provarlo e di raccontarvi com’è stata la mia esperienza.

Caratteristiche tecniche

Partiamo dunque da un breve riepilogo della scheda tecnica, indispensabile per giudicare al meglio questo smartphone. AGM H5 è dotato di uno schermo HD (720 x 1600 pixel) da 6,52 pollici, con notch a goccia e pannello multitouch a 5 punti.

Sotto alla scocca, decisamente massiccia e resistente, trova posto un MediaTek Helio G35, con core Cortex A53, affiancato da 6 GB di RAM e 128 GB di memoria interna (ma esiste anche una versione 4-64 GB). Se la memoria sembra sufficiente per un uso corretto, il collo di bottiglia, come vedremo tra poco, è il processore, che non spicca certo per le sue doti velocistiche.

Manca la connettività 5G, ma non è un grosso problema, presenti invece il supporto alle reti 4G/LTE, WiFi 802.11 ac dual band, Bluetooth 5.0, GPS, GLONASS, Beidou e Galileo, NFC per i pagamenti in mobilità e connettore UISB Type-C. Quest’ultimo è protetto da uno sportellino in gomma, così come lo slot per la SIM, posto sul lato sinistro, e per il connettore da 3,5 mm, posto a fianco della porta USB.

Lo smartphone è ovviamente resistente ad acqua, polvere, sporco e cadute. Gode infatti delle certificazioni IPX68, IP69K e3 MIL-STD-810H, mentre dal punto di vista strutturale sono presenti rinforzi sui quattro spigoli, un frame rivestito in gomma morbida e cornici molto generose, per ridurre i rischi di rottura del vetro in caso di caduta. Il bordo è leggermente rialzato dallo schermo, così da proteggere maggiormente il display, anche se si tratta di meno di un millimetro.

Molto particolare il comparto fotografico, composto da un sensore frontale da 20 megapixel e da 3 sensori posteriori, Il principale è un Samsung S5KGM2SP da 48 megapixel con apertura F/1,79, affiancato da un sensore da 2 megapixel per le foto macro e da un sensore Sony IMX350 da 20 megapixel utilizzato per la fotografia notturna, grazie alla presenza di un LED a infrarossi che si occupa di illuminare la scena.

Per il resto troviamo un lettore di impronte digitali sulla cover posteriore, una batteria da 7.000 mAh con ricarica rapida a 15 watt e Android 12 in versione stock, senza particolari personalizzazioni. L’unica concessione degna di nota è la sezione dedicata alla personalizzazione del LED posteriore, ma di questo vi parlerò tra poco.

Prestazioni

Veniamo alla questione prestazioni, a cui vi ho accennato poc’anzi. Il MediaTek Helio G35, con i suoi otto core Cortex-A53, non è un fulmine di guerra e lo si vede in ogni situazione, dalla navigazione Internet all’avvio delle app, incluse quelle più leggere o di sistema. Intendiamoci, non è un problema gravissimo, tutto funziona senza particolari intoppi, solo non dovete assolutamente avere fretta.

Le pagine si caricano bene, senza errori, ma dove per un medio gamma normale ci vogliono un paio di secondi, con AGM H5 dovete aspettarne anche 5. Aprire Gmail richiede un paio di secondi, anche se una volta aperta le cose migliorano decisamente. Lo scroll non è dei più fluidi, passi per lo schermo a 60 Hz ma scorrendo una pagina web, una mail o un lungo documento, ci sono scatti continui, segno di problemi di rendering della GPU (una PowerVR GE8320) che fatica decisamente a tenere il passo.

Tutto questo si traduce in un’esperienza d’uso spesso frustrante: pur senza diventare inutilizzabile l’interfaccia non restituisce mai una sensazione di fluidità, complici anche i tocchi spesso rilevati in ritardo. Succede però, in maniera apparentemente casuale, che il sistema di venti più reattivo, sia con numerose app aperte che senza app in background, sinonimo forse di qualche problema di ottimizzazione software.

Da questo punto di vista AGM va elogiata, non ha inserito particolari applicazioni (una radio FM, una bussola e un’app di messaggistica) limitandosi a installare la classica ROM MediaTek che anche con il passaggio ad Android 12 non cambia molto, in termini di prestazioni, rispetto alle precedenti.

I soliti problemi insomma, che pur non rendendo inutilizzabile lo smartphone rendono meno gradevole l’esperienza d’uso complessiva.

La fotocamera notturna

Una delle particolarità di AGM H5 è la presenza di una fotocamera notturna, in grado di scattare foto anche in ambienti completamente bui o quasi, permettendo di cogliere particolari che altrimenti non sarebbe possibile catturare. Il tutto grazie a un illuminatore a infrarossi, che consente al sensore da 20 megapixel, con apertura f/2.2, di realizzare foto in bianco e nero decisamente particolari.

Sulla carta la funzione è decisamente interessante, permettendo ad esempio di scattare foto ad animali notturni o foto di dettagli in ambienti completamente bui in quelle situazioni dove un flash potrebbe creare immagini distorte a causa dei riflessi. Le immagini ottenute però non offrono una grande quantità di dettagli, anche a causa dell’impossibilità di regolare la messa a fuoco.

Accade quindi di fotografare oggetti vicini con una minima luce ambientale, ma di non riuscire in alcun modo a mettere a fuoco il soggetto, con risultati quantomeno discutibili. Nella realtà dei fatti quindi la fotocamera si rivela poco utile nella maggior parte delle situazioni, anche a causa della portata inevitabilmente limitata dell’illuminatore a infrarossi.

Nella media le foto ottenibili con il sensore principale: buone di giorno e con buone condizioni di luce, anche se ho rilevato qualche problema con le luci troppo forti, meno buone quando la luce cala e il sensore fatica a catturare una grande quantità di dettagli. Limitata, soprattutto a causa della bassa risoluzione, anche l’utilità del terzo sensore, un macro da 2 megapixel di cui questo smartphone potrebbe tranquillamente fare a meno.

Molto buona invece l’autonomia, grazie alla batteria da 7.000 mAh che permette di raggiungere risultati impensabili. Anche con un uso molto intenso sono riuscito a coprire 3 giorni di utilizzo prima di dover ricorrere alla ricarica, un risultato davvero superbo. AGM H5 supporta la ricarica cablata a 15 watt, non il massimo visto che la ricarica completa richiede più di tre ore.

Da segnalare la possibilità di acquistare un dock di ricarica, che utilizza quattro contatti presenti sulla cover posteriore, evitando così di dover aprire lo sportellino che protegge la porta USB. In questo caso però la velocità di ricarica scende ulteriormente, visto che la potenza è limitata a 10 watt.

Buona anche l’autonomia in stand-by, che supera agevolmente le due settimane, ottimo per chi prevede di utilizzare AGM H5 sono in determinate situazioni (magari nel weekend per una passeggiata in montagna o per un’uscita in bici) e non vuole essere costretto a ricaricare lo smartphone troppo spesso.

Vocazione multimediale

AGM H5 però è anche uno smartphone pensato per intrattenere, come conferma l’enorme speaker posizionato sulla cover posteriore e che sporge decisamente dal corpo dello smartphone. Secondo AGM il suono emesso dall’altoparlante da 33 millimetri può raggiungere i 109 decibel, trasformandolo in una piccola discoteca portatile.

Sarà dunque impossibile non sentire la suoneria o una notifica, anche negli ambienti più rumorosi, ma anche ascoltare musica mentre state lavorando o facendo una passeggiata in campagna. Lo speaker è circondato da un anello luminoso i cui effetti possono essere personalizzati attraverso le Impostazioni, così da creare giochi di luce decisamente particolari.

Il suono è effettivamente potente, anche se è presente una marcata distorsione al volume massimo, mentre calando di qualche punto percentuale il volume le cose migliorano decisamente, con un suono sufficientemente potente e pulito. Manca un po’ di corpo alle basse frequenze ma nel complesso il risultato finale è decisamente buono.

In conclusione

AGM H5 è uno smartphone sicuramente particolare, almeno sulla carta, che però soffre di qualche difetto di ottimizzazione. Il chipset scelto si trova spesso in difficoltà, anche se il dispositivo resta sempre utilizzabile a patto di non avere pretese esagerate. La fotocamera notturna resta un bell’esercizio di stile che però non è supportato in pieno a causa, probabilmente, di un software non ottimizzato.

Bella l’idea del grande speaker posteriore, che in ogni caso va a penalizzare l’acquirente aumentando decisamente lo spessore (ben 23 millimetri) e il peso (360 grammi) che non contribuiscono certo a garantire la massima ergonomia. Molto soddisfacenti invece l’autonomia e la resistenza ai maltrattamenti, che lo rendono ideale in mote situazioni.

Se quello che cercate è uno smartphone che vi possa fare compagnia durante le escursioni del weekend, o che permetta di ascoltare musica anche mentre lavorate senza richiedere uno speaker esterno, allora AGM H5 fa al caso vostro. Per tutti gli altri esistono altre soluzioni, in alcuni casi anche più economiche, che garantiscono prestazioni più convincenti.

Potete acquistare AGM H5 sullo store ufficiale al prezzo di 299 dollari (circa 283 euro) nella versione 6-128 GB, la sola che mi sento di consigliarvi per avere prestazioni quantomeno accettabili. In alternativa lo trovate su Amazon o su eBay a prezzi superiori.