Nothing c’è, a poco meno di due anni dal lancio del Phone 1, l’azienda di Carl Pei dimostra di essere sul pezzo avventurandosi su una fascia di prezzo finora inesplorata, quella dei medio gamma. Il nuovo Nothing Phone (2a) -si scrive proprio così, con il codice tra parentesi- si fa carico di una sfida non facile visto l’affollamento di prodotti, ma d’altra parte è qui che si generano volumi importanti, gli utenti cercano smartphone dal buon rapporto qualità prezzo e i 300 Euro finiscono spesso per essere la scelta giusta.

Dopo aver provato Phone (2a) per qualche giorno, possiamo affermare senza dubbio di essere al cospetto del prodotto più interessante sfornato da Nothing, è ben posizionato, ha ottime carte da giocarsi e soprattutto ha quelle giuste per piacere al target di riferimento. È insomma ben attrezzato per ritagliarsi la sua fetta di torta e magari dare un nuovo impulso alla crescita della giovane azienda londinese.

Video recensione Nothing Phone (2a)

Design e materiali

Senza girarci troppo attorno, il design è il tratto distintivo di Nothing Phone (2a). La parte posteriore mostra ancora una volta la Glyph Interface, cioè il gruppo di LED bianchi che si possono illuminare in determinate condizioni. Ormai iconica anche la back cover trasparente, che in questo caso lascia intravedere un disegno simmetrico con la parte alta che ricorda una testa con i due occhioni delle fotocamere, mentre in basso con serpentone ispirato alle mappe della metropolitana.  Diversamente dagli altri dispositivi Nothing i LED sono integrati solo nella parte alta e sono solamente tre, di cui uno con illuminazione graduale.

I materiali non sono gli stessi di Nothing Phone 1 e 2, troviamo infatti una plastica sulla parte posteriore che trattiene molto le ditate ma ha una bella forma curva sui bordi che viene ripresa anche nel punto di giunzione con il bumper delle fotocamere, nel complesso il design è ben riuscito, bello a vedersi e soprattutto originale. Sono previste tre colorazioni, quella del nostro esemplare è la “black” che non è completamente trasparente ma ha una leggera sfumatura scura, la milk è bianco fumé, mentre la white è completamente trasparente.

Il telaio è in alluminio 100% riciclato con una finitura opaca nera, frontalmente invece lo smartphone è quasi indistinguibile dai precedenti modelli, rimangono le cornici simmetriche anche se non sottilissime e l’unico foro centrale per la fotocamera. Le dimensioni dello smartphone sono generose sa i materiali offrono un buon grip e a guadagnarne è l’ergonomia, avvantaggiata anche da un peso tutto sommato contenuto di 190 grammi. In mano la qualità percepita è di buon livello, ed è impreziosita dalla certificazione ip54 che vi mette al riparo da polvere e schizzi d’acqua.

Bene infine il feedback attico così come il click dei tasti, vi facciamo però notare che il tasto power è posizionato a destra mentre il bilanciere del volume a sinistra e per noi questo ha spesso determinato una pressione involontaria della combinazione necessaria per registrare uno screenshot.

Display e multimedia

Il display è un pannello AMOLED flessibile da 6,7 pollici a 10 bit protetto da un Gorilla Glass 5, la cui risoluzione è di 1084 x 2412 pixel. Il refresh rate è adattivo a step da 30 a 120 Hz, mentre il sampling rate arriva a 240 Hz e il  PWM dimming a 2160 Hz. È un bel display, ben calibrato e leggibile chiaramente anche all’aperto, l’unico sacrificio è sul picco di luminosità che arriva a 1.100 nits all’aperto con modalità outdoor, mentre in HDR si sfiorano i 1300 nits.

In ogni caso la sfera multimediale può fregiarsi di due speaker stereo corposi e ben bilanciati sia dal punto di vista delle frequenze sia per quanto riguarda la separazione dei canali.

Funzionalità

Un elemento chiave di Nothing Phone (2a) è il suo software, caratterizzato in modo particolare dalla la Glyph Interface, l’aspetto unico e originale dei telefoni della casa. I due LED semicircolari e quello rettilineo sono disposti attorno al gruppo fotocamere e non hanno solo una funzione estetica ma anche di comunicazione. La personalizzazione è al centro dell’esperienza utente, offrendo la possibilità di regolare l’intensità della luce su tre livelli differenti e di selezionare specifici pattern di illuminazione sia per le suonerie che per le notifiche. Utile la capacità di personalizzare questi effetti luminosi per i singoli contatti, permettendo agli utenti di riconoscere chi sta chiamando semplicemente osservando il retro del telefono quando questo è posizionato a faccia in giù.

La Glyph Interface introduce anche funzioni simpatiche, come un timer che utilizza il LED per segnalare il trascorrere del tempo mediante lo spegnimento graduale della luce e un compositore per creare suonerie uniche abbinando effetti luminosi. Carine anche le opzioni per sincronizzare l’illuminazione al ritmo della musica riprodotta dallo smartphone e l’indicazione del volume di sistema. È infine possibile programmare lo spegnimento dell’illuminazione in orari prefissati, oltre a poter utilizzare i LED come illuminazione di riempimento durante la registrazione di clip video o fotografie.

Queste specificità non si limitano al solo aspetto ludico ma sono integrate in un sistema operativo, Nothing OS 2.5, che finalmente mostra un notevole salto di qualità rispetto alle versioni precedenti. Il sistema operativo offre ora una maggiore coerenza grafica e un’ottimizzazione software che contribuisce significativamente alla fluidità di utilizzo del dispositivo.

La politica di aggiornamento del software prevede tre anni di aggiornamenti Android e quattro anni di patch di sicurezza, siamo nella media del mercato ma è un passo significativo per un’azienda giovane e in crescita come Nothing.

Prestazioni

Al cuore di Nothing Phone (2a) troviamo una versione customizzata del MediaTek Dimensity 7200 (molto simile, per non dire uguale, al Dimensity 7200 Ultra visto su Redmi Note 13 Pro+). Questo SoC (System on Chip) si posiziona in termini di prestazioni leggermente al di sopra dello Snapdragon 7 Gen 2. La scelta di un chip prodotto con un processo a 4 nm 2gen da TSMC e basato su core ARM dovrebbe convincere anche i più scettici ad abbandonare il pregiudizio che i MediaTek possano essere di seconda categoria rispetto agli omologhi Qualcomm.

Nell’uso quotidiano, il Nothing Phone (2a) dimostra di essere un dispositivo molto affidabile, rivelando un livello di performance assolutamente convincente. Il dispositivo gestisce con agilità le più svariate attività, dal gaming all’uso quotidiano, senza far sentire la mancanza di smartphone di fascia più alta. Questo risultato è supportato non solo dall’efficace sistema di dissipazione a camera di vapore ma anche da un insieme di algoritmi ottimizzati per i chipset MediaTek, che insieme contribuiscono a migliorare ulteriormente le prestazioni.

Per quanto concerne la connettività non abbiamo criticità di sorta da segnalare, la ricezione del segnale è ottima, sono supportate due schede sim fisiche ma non eSIM, per il resto c’è tutto: WiFi 6ax, Bluetooth 5.3, NFC, GNSS.

Vai alla scheda tecnica di Nothing Phone (2a)

Batteria e autonomia

All’interno dello smartphone troviamo una batteria da 5000 mAh, molto generosa considerando le dimensioni dello smartphone e il peso contenuto. Grazie ad un processore ben ottimizzato e già di per sé poco energivoro e ad un software snello, l’autonomia che riusciamo ad ottenere è importante. Nei nostri test non abbiamo avuto difficoltà a superare le due giornate piene di utilizzo, con oltre 7 ore di display attivo: una sicurezza.

La ricarica avviene con un assorbimento massimo di 45 Watt (1 ora circa per arrivare al 100%), ma non è supportata la ricarica wireless e l’alimentatore non è fornito in confezione.

Fotocamere

Come al solito Nothing non esagera nel riempire inutilmente lo spazio con fotocamere dalla dubbia utilità, ce ne sono due e sono entrambe di buona qualità e spendibili nel quotidiano. La principale incorpora un sensore Samsung Isocell GN9 da 50 MP ed è abbinata ad un’ottica con lunghezza focale equivalente di 23 mm e apertura F/1.79 con stabilizzazione meccanica. L’altra fotocamera è una ultrawide con sensore Samsung Isocell JN1 da 50 MP, senza autofocus, F/2.2 e FOV di 114 gradi. Infine frontalmente troviamo una 32 MP (Sony IMX615).

L’hardware non è mostruoso ma Nothing dimostra un importante miglioramento nella gestione software, riuscendo così ad estrarre il meglio da questi sensori. Le foto sono gradevoli in tutte le condizioni di luce, non hanno una pulizia estrema come sui top di gamma, ma nel loro complesso sono ben bilanciate nei vari parametri di colore e gestione del rumore. Il livello è quello della fascia media se guardiamo alla qualità del file, ma la resa è anche superiore alla media se invece consideriamo l’elaborazione finale dei file, specialmente quando interviene la modalità Ultra HDR.

Molto bene i selfie, nonostante un hardware datato anche qui Nothing dimostra di saper gestire molto bene le immagini. I video infine sono più che buoni, a posto per quanto riguarda la stabilizzazione e l’autofocus, un po’ meno sui colori che risultano un po’ sovra-saturati. Si arriva al 4K a 30 fps, mentre per ottenere i 60 fps bisogna scendere di risoluzione al FullHD.

In conclusione

Nothing Phone (2a) viene proposto a 349 Euro di listino per la versione 8/128 GB, 399 Euro per la variante 12/256 GB. Il taglio base è più che sufficiente, ma se volete essere tranquilli con lo spazio a disposizione ha senso prendere in considerazione la 256 GB, anche considerando l’esigua differenza di prezzo.

Giudizio complessivo più che buono su questo device, ha tutto quel che serve per posizionarsi senza remore sulla fascia media e rispetto alla concorrenza mette sul piatto un design curato e l’originalità della Glyph Interface. Ma non bisogna farsi ingannare, i LED sono soltato un valore aggiunto ma quello che convince è il resto, una base solida, ben ottimizzata ed efficiente che nell’uso di tutti i giorni riuscirà a soddisfare anche i più esigenti.

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