Ormai da tanti anni i fan di Sony si chiedono come mai, nonostante le fotocamere del produttore nipponico siano tanto performanti ed apprezzate, i suoi smartphone non riescano a tenere il passo della concorrenza per quanto riguarda il comparto imaging.

Ebbene, una risposta ce l’ha fornita Adam Marsh, Senior Manager del Global Marketing di Sony, in occasione di un’intervista concessa a TrustedReviews.

Marsh ha confermato l’esistenza di barriere interne tra i team di fotocamere e smartphone, nel senso che le informazioni non scorrevano liberamente tra le diverse squadre.

In sostanza, Sony non voleva “cannibalizzare” le sue più costose fotocamere Alpha con la gente che compra gli smartphone Xperia. Tuttavia, questo punto di vista è stato incredibilmente miope, in quanto il ritmo di crescita delle fotocamere degli smartphone è diventato sempre più veloce negli ultimi anni mentre il mercato delle fotocamere professionali è andato via via restringendosi.

Sfortunatamente per Sony, gli smartphone Sony Xperia sono rimasti indietro, con conseguente significativo calo dei volumi di vendite.

Tuttavia, sembra che Sony abbia compreso l’errore, come dimostrato dalla nomina di Kimio Maki (che in precedenza si occupava di Digital Imaging) a capo di Sony Mobile.

Il risultato sarà una collaborazione molto più stretta tra il team di fotocamere Sony Alpha e quello di Xperia Mobile e i frutti di questa novità saranno visibili già nel Sony Xperia 1, con minor rumore dell’immagine, migliore autofocus (soprattutto per quanto riguarda colori e contrasto) e persino supporto RAW.

Per quanto riguarda la scelta di non puntare su sensori da 48 megapixel, Marsh ha spiegato che “tre fotocamere da 12 megapixel ci forniranno una qualità molto migliore rispetto a una da 48 megapixel”.

Per il successo dei suoi smartphone Sony continuerà a puntare sulla qualità di schermi e fotocamere. Basterà?

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