Con l’acquisto da parte di Google di Motorola Mobility, tutti i produttori – da HTC a Sony Ericsson e alle stesse LG e Samsung – si sono complimentati con Google e, con risposte estremamente simili fra loro, hanno approvato “l’impegno di Google nel difendere Android, i partner e l’ecosistema”. Tuttavia, fin dal primo momento è risultata evidente la situazione dietro le buone parole: tutti i produttori sono preoccupati delle ripercussioni che questo acquisto avrà nel tempo, e così anche i governi. La sola Samsung produce circa il 10% del PIL sudkoreano, motivazione più che sufficiente per indurre il governo a ripensare le strategie economiche e a pensare ad una alternativa nazionale ad Android. Mentre un sistema operativo open già disponibile è bada OS, sviluppato dalla stessa Samsung e recentemente rilanciato con l’annuncio della nuova serie Wave, voci di corridoio vogliono che Samsung sia interessata all’acquisto di webOS, ormai abbandonato a livello di produzione hardware da HP. I due sistemi operativi hanno i loro punti di forza e di debolezza, ed entrambi sono stati definiti “validi” da coloro che hanno avuto modo di utilizzarli e di svilupparci applicazioni. Samsung ha tuttavia smentito queste voci, facendo dunque propendere le ipotesi verso bada o verso un nuovo sistema operativo. Nonostante il Ministro del Commercio abbia dichiarato che “nel lungo termine, non possiamo andare avanti affidandoci esclusivamente a Google“, è dubbio un salto di LG e Samsung dalla piattaforma mobile dominante verso una piattaforma ancora da definire e che non offre alcuna sicurezza.

Le preoccupazioni del governo koreano al momento non trovano riscontri pratici, ma sarà solo coi mesi (e, forse, con gli anni) a venire che si potrà giudicare se esse siano fondate oppure se Google abbia davvero intenzione di dare una preferenza a Motorola Mobility lasciando, di fatto, gli altri produttori “a bocca asciutta”.

[Via androidpolice.com]