Per la prima volta nella storia di TuttoAndroid vi parlo di una stampante 3D, lo facciamo con piacere visto che possiamo ancora una volta rendervi partecipi delle doti camaleontiche del nostro amato robottino verde.

Quando BQ mi ha proposto il test della stampante 3D WitBox Go! ho accettato con molta curiosità, si tratta infatti di un prodotto unico nel suo genere, interessante sotto tanti punti di vista: è la prima stampante 3D mossa completamente da Android, è visceralmente integrata con il sistema operativo di Google, tanto che appena messa in funzione non potrete far nulla se non scaricare l’applicazione dedicata per la gestione, ma non solo, perché è un dispositivo pronto all’uso in appena 10 minuti, è semplicissima da usare e rende la stampa 3D veramente alla portata di tutti.

Sperando di avervi incuriosito (ne vale veramente la pena) vi lascio alla recensione di BQ Witbox Go!

Video recensione stampante 3D BQ Witbox Go! 

Come è fatta la Witbox Go!

BQ non ha lasciato nulla al caso, la Witbox Go! è pensata in ogni piccolo dettaglio per essere semplice, minimale, amichevole, a partire dal design.
Con tutta la stima possibile per BQ, mi verrebbe da dire che se Apple facesse una stampante 3D, la farebbe come la Wibox Go!, è proprio la concezione di cupertino che BQ ha trasferito sul suo gioiellino: design semplice, curato, esperienza utente impeccabile e immediatezza d’uso estrema.

Se poi pensate che la stampa 3D è di per se una tecnologia complessa, allora possiamo dire che l’azienda spagnola abbia perfettamente centrato l’obiettivo.

La stampante è costruita in plastica, non ha un ambiente di stampa chiuso ma il piatto è protetto su un lato da una parete di plastica opaca che le dona un aspetto curato e minimal.
Le dimensioni sono estremamente compatte per questo genere di prodotti (300 x 255 x 480 mm), così come il peso di poco inferiore ai 5 Kg.

La compatezza e li linee dolci la rendono ottima anche come oggetto d’arredamento, nulla a che vedere con le complicate Prusa (che comunque hanno il loro fascino) ma spaventano solo a vedersi.

E’ apprezzabile la progettazione dei vari elementi che la compongono, tutto è dimensionato perfettamente per rientrare nel design compatto della Witbox Go!, ci saranno guide in alluminio da 5 mm e cinghie di trasmissione strette.
Il piatto di stampa è removibile e permette di stampare oggetti con un volume di 140 x 140 x 140 mm, davvero un buon risultato relativamente all’ingombro della stampante.

Ogni componente è integrato e non facilmente ragiungibile per la manutenzione, non potrete per esempio regolare la tensione delle cinghie e allentarla quando non state stampando, la Witbox si autocalibrerà all’inizio di ogni stampa e questo rende il flusso di lavoro estremamente semplice.
Il rovescio della medaglia si vedrà nel momento in cui dovrete sostituire qualche componente, non sarà semplice.

In confezione troverete anche una spatola per rimuovere dal piatto le vostre stampe una volta ultimato il processo.

Fa parte del design funzionale anche l’alloggiamento per bobine in PLA da 300 grammi, è utilissima la nicchia ricavata nella scocca esterna in modo da mantenere ordinato tutto l’apparato, solitamente invece le bobine vengono posizionate esternamente alla stampante.

Dati tecnici

La Witbox Go! ha un piatto non riscaldato in vetro, il movimento orizzontale avviene ad opera dell’estrusore mentre quello verticale alzando e abbassando il piano di stampa.
L’estrusore è un DDG bowden completamente metallico realizzato da BQ nel 2016.

Purtroppo non ci sono informazioni circa la risoluzione orizzontale e verticale di stampa, in fase di configurazione potremo scegliere 3 livelli di qualità di stampa.

Altri dati tecnici sono la presenza di un sensore di fine filamento, di un sensore di livellamento del piatto che avviene elettricamente.
La stampante è in grado di rilevare automaticamente l’ostruzione dell’ugello e vi assiste nel setup iniziale, in particolare è capace di integrare automaticamente il filamento all’interno del condotto snodabile e poi nell’estrusore.

Il software di controllo è Android Marshmallow, animato da un processore Qualcomm Snapdragon 410. 

La Witbox Go! è una stampante mediamente silenziosa, le vibrazioni sono ridotte al minimo e il rumore meccanico è quasi inesistente grazie ai driver Trinamic TMC5130, c’è però una piccola ventola di raffreddamento dell’estrusore che non è affatto silenziosa.
Probabilmente è leggermente sottodimensionata per contenere l’ingombro ma per preservare l’efficienza viene fatta girare velocemente, producendo un continuo sibilo.

Non ci sono ingressi per memory card, solo una porta microUSB per l’eventuale collegamento al PC, tutte le comunicazioni avvengono via WiFi 802.11 b/g/n.
La stampante è comunque dotata di 8 GB di memoria interna per ospitare i file di progetti e le impostazioni personalizzate, uno spazio più che adeguato per conservare un bel numero di progetti di stampa 3D.

Interessante la presenza di un chip NFC che riconosce automaticamente il filamento inserito nell’apposito alloggiamento e regola di conseguenza i vari parametri di stampa.
Per questo motivo sarete obbligati ad utilizzare bobine in PLA di BQ, abbastanza costose rispetto alla media ma certificate e pure PLA al 100%.

Ricordate che l’estrusore supporta solo filamenti in PLA da 1,75 mm.

Semplicità prima di tutto

La stampante 3D BQ Witbox Go! è studiata in ogni dettaglio per essere semplice da usare e immediata nell’utilizzo.
Il setup iniziale avviene tramite accoppiamento con lo smartphone (Android o iOS) e poche semplici istruzioni per l’installazione del filamento, la cosa importante da sapere è che non dovrete perdere ore nel montaggio e nella configurazione di stampa, saranno sufficienti 5 o 10 minuti per avere tutto pronto per il primo tentativo.

Per stampare un progetto sarà sufficiente abbinare la stampante al telefono o al PC Windows o Mac, dovrete installare l’app Zetup o il programma Desktop, entrambi disponibili sul sito ufficiale.

Zetup è semplicissimo da utilizzare ma permette davvero pochissime regolazioni del progetto e della stampa: potrete ruotare l’oggetto, scalarlo per adattarlo alla superficie disponibile del piatto.
In un secondo momento sarà possibile scegliere tra 3 livelli di risoluzione (al momento solo 2)e selezionare il tipo di infill (reticolo di sostegno interno) tra vuoto, medio o solido

Zetup è in grado di gestire file .obj o stl, potrete creare dei modelli 3D autonomamente con semplici software come ThinkerCad o più complessi come Freecad.
In alternativa potrete scaricare online da siti come MyMiniFactory o Thingiverse un modello già pronto, segliendo tra migliaia e migliaia di progetti free.

Witbox Go! ha un’arma a doppio taglio in mano: da una parte la mancanza della maggior parte dei parametri di stampa è un valore aggiunto perché porta la stampa 3D ad un livello davvero semplice e alla portata di tutti, dall’altra rappresenterà un limite se vi appassionerete al mondo della stampa 3D, in questo caso sarete portati a cercare prodotto più flessibile e avanzato, in grado di stampare diverse tipologie di materiale e con la gestione della stampa in mano vostra.

Qualità di stampa

Senza avere a disposizione parametri tecnici precisi dovrete fidarvi dei nostri test, posso dirvi che la qualità è nella media delle stampanti sotto i 1000 Euro ma tendenzialmente inferiore a ciò che può fare potenzialmente una classica Prusa I3.

Il valore aggiunto è che non incapperete mai in qualche malfunzionamento, blocco dell’estrusore, errore sulla temperatura di stampa o sul flusso del filamento, in questo la Witbox Go! è una macchina perfettamente calibrata e ottimizzata.
Il lato negativo è che dovrete rimanere negli schemi previsti da BQ, senza potervi lanciare in progetti più complessi o particolari.

In conclusione

Concludiamo la recensione della BQ Witbox Go! stampante 3D proposta sul sito ufficiale a 779€.

E’ un prezzo elevato ma in linea con quello che ha da offrire e soprattutto giustificato dalla sua unicità, ovvero l’essere semplicissima e pronta all’uso in pochi minuti.
In commercio potete trovare alcune alternative a prezzo più basso e potenzialmente in grado di stampare con un dettaglio migliore, ma in nessun caso potrete usarle con la stessa immediatezza con cui stampate su carta.

Per questo la Witbox Go! mi è piaciuta e me ne sono innamorato, penso sia perfetta per la scrivania di un qualunque appassionato di tecnologia e perfetta anche da regalare a Natale.
L’ investimento è abbastanza alto, ma potrebbe essere un’opportunità per far conoscere un mondo educativo, appassionante e interessante a livello professionale come quello delle stampante 3D.