Secondo un nuovo studio pubblicato da ricercatori affiliati all’International Computer Science Institute, migliaia di applicazioni gratuite Android disponibili nel Google Play Store stanno potenzialmente violando un’importante legge federale statunitense sulla privacy dei dati volta a proteggere i minori dal monitoraggio online.

Lo studio è stato pubblicato online questa settimana nella rivista scientifica Proceedings on Privacy Enhancing Technologies e i suoi risultati evidenziano crescenti preoccupazioni sulla raccolta e sulla condivisione di informazioni sensibili degli utenti, spesso per scopi pubblicitari, mettendo anche in evidenza l’incertezza in corso sulla portata della legge sulla protezione della privacy online dei bambini.

In particolare, secondo i ricercatori:

  • il 5% delle app incluse nello studio ha raccolto la posizione degli utenti o i dati di contatto (come il numero di telefono o l’indirizzo e-mail) senza prima ottenere il consenso dei genitori
  • 1.100 app (il 19% di quelle studiate) condivide informazioni sensibili con servizi di terzi che vietano esplicitamente il loro utilizzo nelle app per bambini
  • 2.221 app (il 39% di quelle studiate) sembra violare i termini di servizio di Google relativi alla condivisione di identificativi persistenti
  • il 40% delle app nello studio ha condiviso le informazioni personali degli utenti via Internet senza applicare misure di sicurezza adeguate
  • delle 1.280 app incluse nello studio integrate con Facebook, il 92% non ha utilizzato correttamente le opzioni per proteggere gli utenti minori di 13 anni

In sostanza, negli USA la situazione non è delle migliori per quanto riguarda i pericoli per gli utenti più piccoli e in Europa i problemi dovrebbero essere grosso modo i medesimi. Potete trovare le app coinvolte nello studio seguendo questo link.

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