Dall’AGCOM arriva un’interessante analisi del mercato della telefonia italiana, il Focus Bilanci sui servizi di comunicazione elettronica dal 2013 al 2017.

Grazie a tale documento è possibile farsi un’idea dello stato dell’occupazione del settore, prendendo come riferimento i principali operatori italiani (ossia Blg TLC, Brennercomm, BT Italia, Compagnia Italia Mobile, CloudItalia, Colt Technology Services, Daily Telecom Mobile, Digi Italy, Eolo, Fastweb, Go Internet, Infracom Italia, Intred, KPNQwest Italia, Linkem, Lycamobile, Mc-Link, Open Fiber, Orange Business Italy, Poste Mobile, Qcom, Retelit, TI Sparkle, TIM, Tiscali Italia, TWT, Verizon Italia, Vodafone Italia, Welcome Italia e Wind Tre).

Nel 2017 i ricavi sono stati pari a 31,7 miliardi di euro, con una diminuzione del 5,4% rispetto al 2013 mentre nel medesimo periodo i posti di lavoro sono diminuiti di 1.500 unità, attestandosi alla fine dello scorso anno a quota 66.060 addetti.

Stando a quanto rilevato dall’AGCOM, la diminuzione di posti di lavoro più rilevante è stata quella che è conseguita alla fusione tra Wind e Tre.

Nel quinquennio 2013 – 2017 è sceso anche l’indice di redditività fatto registrare dai vari operatori telefonici italiani mentre sono aumentati gli investimenti (in media il 21,1% dei ricavi totali).