La Commissione Europea ha sollecitato WhatsApp affinché interrompa immediatamente la condivisione dei dati personali dei propri utenti con Facebook. Il Gruppo di lavoro ex articolo 29, che raccoglie i pareri dei 28 paesi membri della Comunità Europea, ha espresso molte perplessità in merito ai recenti cambiamenti nei termini di servizio di WhatsApp.

Il Gruppo sta esaminando le nuove policy relative alla privacy per verificare se siano conformi alle normative europee e ha chiesto a Facebook di elencare dettagliatamente quali dati ha raccolto e da dove provengono. In realtà di Gruppo di lavoro non ha alcun potere esecutivo, trattandosi di un gruppo consultivo, ma il tono della lettera inviata a WhatsApp è molto duro, visto che viene “urgentemente chiesto di fermare la raccolta dati“.

Al momento dell’acquisizione di WhatsAppFacebook aveva promesso di non raccogliere i dati personali ma il cambiamento introdotto in agosto ha scatenato le ire dei gruppi regolatori di tutto il mondo, partendo dagli Stati Uniti e dalla Germania. In particolare alla Commissione Europea non è piaciuto il fatto che gli utenti dovessero accettare di default le nuove policy, pur avendo la possibilità di rifiutarle, sostenendo che le informazioni fornite non erano sufficientemente esplicite.

Le compagnie dovranno quindi prestare maggiore attenzione ai metodi utilizzati per trattare i dati personali, visto che nel 2018 verrà introdotto il “diritto all’oblio” che permetterà alla Commissione Europea di comminare sanzioni pari al 4% delle vendite annuali.