ARM ha da poco annunciato tre nuovi prodotti destinati espressamente al mercato degli smartphone. Si tratta di componenti che normalmente non vengono citati nella scheda tecnica di uno smartphone e che probabilmente sono sconosciuti anche a una buona fetta di nerd. Nondimeno si tratta di componenti essenziali per il display di uno smartphone.

Partiamo dal nuovo display processor ARM Mali-D71, che lavora a stretto contatto con la GPU per l’esecuzione di alcuni task, come la rotazione e il miglioramento delle immagini. Il processore utilizza la nuova architettura chiamata Komeda, ottimizzata per i display 4K, che offre prestazioni più che raddoppiate rispetto a Mali-DP650, che rappresenta la precedente generazione di processori del display.

ARM Mali-D71 è ottimizzato in particolar modo per la gestione del sistema multi window introdotta da Android 8.0 Oreo e va a ridurre il carico sulla GPU gestendo anche una parte dei lavori necessari alla gestione dei contenuti HDR/SDR.

Assertive Display 5 è la tecnologia del brand britannico per migliorare la leggibilità sotto la luce diretta del sole. La nuova tecnologia non si limita ad aumentare al massimo la luminosità dello schermo ma ottimizza il colore di ogni singolo pixel in modo adattarlo all’occhio umano.

In questo modo migliora soprattutto la leggibilità delle aree più scure, senza compromettere quelle più chiare che restano perfettamente visibili. È inoltre possibile visualizzare contenuti HDR10 anche su un display non dotato di tale tecnologia, garantendo una migliore qualità visiva dei contenuti riprodotti.

Chiudiamo con CoreLink MMU-600, una Memory Management Unit realizzata appositamente per lavorare in combinazione con Mali-D71 assicurando un flusso costante di dati che non vada a influire pesantemente sulla batteria. Il dato è particolarmente importante se pensiamo al numero di frame da gestire per un filmato in 4K riprodotto a 120 fps.

Un’ora di video richiede l’elaborazione di quasi mezzo milione di frame per cui qualsiasi ottimizzazione energetica è decisamente benvenuta, qualsiasi sia la dimensione della batteria dello smartphone.

Bisognerà comunque attendere almeno il 2018, se non il 2019, per vedere l’adozione su larga scala dei nuovi prodotti ARM.