Una delle funzioni più importanti e vantaggiose di Android è certamente il supporto alla funzione seamless update. Questa, per chi non lo sapesse, permette al sistema operativo di Google di installare patch di sicurezza o aggiornamenti di sistema dando modo all’utente di continuare ad utilizzare il proprio dispositivo.

Seamless update obbligatorio con Android 11

Questo può essere scontato per chi possiede uno smartphone prodotto da OnePlus, LG, HTC, Motorola, Google, ASUS o altri, ma non lo è per chi invece ha scelto uno dei tanti smartphone prodotti ad esempio da Samsung e Huawei, Infatti, come vi avevamo raccontato qualche giorno fa, neppure i costosi Samsung Galaxy S20 e Huawei P40 supportano seamless update.

Tutto ciò cambierà con l’arrivo di Android 11 dove, come si può notare in un cambiamento del gerrit AOSP linkato in fonte, tutti gli smartphone che verranno lanciati con Android 11 saranno obbligati a supportare la funzione di seamless update.

Come funziona seamless update

I colleghi di XDA hanno individuato un cambiamento al Vendor Test Suite (VTS) di Google, in cui il sistema controllerà se il dispositivo munito di Android 11 (e superiori) supporterà il layout di partizione A/B. VTS è una specifica obbligatoria per tutti gli OEM che desiderano utilizzare le applicazioni di Google, pertanto fallire il test significa non poter sfruttare l’enorme ecosistema offerto dall’azienda statunitense.

Tramite questo particolare layout A/B della partizione l’utente non solo potrà continuare ad utilizzare lo smartphone durante l’installazione di aggiornamenti dell’OS e delle patch di sicurezza, ma potrà fare affidamento su un livello di sicurezza aggiuntivo nel caso in cui l’update dovesse fallire. Infatti, grazie alla presenza di due immagini di sistema, con seamless update Android ha sempre a disposizione una immagine di backup a cui fare riferimento nel caso in cui l’aggiornamento dovesse interrompersi o incorrere in un grave errore.

Se da un lato gli OEM sopracitati non avranno problemi a rispettare le nuove regole imposte da Google, Samsung e Huawei avranno a disposizione ancora diversi mesi per soddisfare questi nuovi requisiti.