Parallelamente allo sviluppo di tutto ciò che ruota attorno ad Android 16 e ai suoi aggiornamenti intermedi (come il nuovo pannello dei comandi rapidi o tutti i redesign in ottica Material 3 Expressive), Google sta continuando a sviluppare la modalità desktop di Android.
Sembra che, stavolta, dalle parti di Mountain View stiano facendo sul serio per preparare qualcosa di pienamente funzionante e funzionale. Sebbene non vi siano indicazioni su quando debutterà effettivamente questa nuova versione della modalità desktop, grazie a un noto insider abbiamo avuto modo di scoprirne l’attuale stato dell’arte.
Google stavolta fa sul serio con la modalità desktop di Android
Google lavora da un sacco di tempo per dotare Android (e i propri Pixel) di una modalità desktop e, negli ultimi mesi, gli sviluppi stanno pian piano convergendo verso qualcosa che somiglia a DeX di Samsung, apprezzatissima funzionalità software che permette agli utenti Samsung Galaxy di usufruire di una vera e propria interfaccia utente desktop quando collegano il proprio smartphone a uno schermo esterno.
Il noto insider Mishaal Rahman (via Android Authority) monitora da tempo l’intera situazione legata alla modalità desktop di Android. A marzo, analizzando la Beta 3 di Android 16, ha scoperto una nuova opzione sviluppatore “nascosta” per attivare la Desktop View sui display secondari.
Ora, con la più recente Beta 4 di Android 16, l’insider ha scoperto che la descrizione di questa opzione è stata modificata: da “Abilita la Vista Desktop sui display secondari” è passata a “Abilita le finestre desktop sui display secondari”; inoltre, l’opzione è diventata funzionante, consentendogli di scoprire tutti i passi in avanti compiuti dal team di sviluppo negli ultimi mesi.


La nuova modalità desktop sarà una sorta di DeX in salsa Google
Poco sotto, troverete un video che mostra il noto insider intento a spiegare e mostrare la nuova modalità desktop di Android in azione su uno smartphone Pixel che esegue la Beta 4 di Android 16.
I cambiamenti, rispetto alla versione attuale dell’interfaccia desktop minimal che otteniamo collegando un Pixel 8 (o modello successivo) a uno schermo esterno, sono evidenti. Tanto per cominciare, sono presenti una barra delle applicazioni (che facilita il multitasking, dato che mostra anche le app recenti) e un design rinnovato del cassetto delle app.
È inoltre possibile avviare più app contemporaneamente, disponendole in finestre flottanti che possono essere spostate, ridimensionate o agganciate: il tutto è in linea con ciò che offrono gli altri sistemi operativi desktop.
Stando a quanto suggerito da Mishaal Rahman, il team di sviluppo, per questo specifico dettaglio, sta cercando di adattare la modalità a finestre disponibile sui tablet (a partire da Android 15) allo scenario in cui uno smartphone viene collegato a uno schermo esterno.
A queste modifiche si aggiungono tutte le altre novità a cui il team di sviluppo sta lavorando da tempo per arricchire la modalità desktop, come i nuovi strumenti di gestione della visualizzazione su monitor esterni (possibilità di riorganizzare i display, spostare il mouse senza interruzioni tra i due schermi e molto altro) che sono stati scovati con la Beta 2.1 di Android 16.
Resta da capire se le voci emerse a metà novembre sul fatto che Google volesse unificare Android e Chrome OS per rilanciare i Chromebook fossero concrete o meno: se sì, il team di sviluppo avrà ancora tanto lavoro da fare; se no, diciamo che comunque ci sarebbe ancora tanto lavoro da fare per dotare Android di una modalità desktop pienamente funzionante (e funzionale).
Debutto improbabile con Android 16, la speranza è Android 17
Ciò che abbiamo visto, specie per coloro che aspettano da tempo una modalità desktop come si deve integrata direttamente in Android, è assolutamente positivo.
L’unica nota stonata dell’intera faccenda riguarda le tempistiche di rilascio: trattandosi di una funzionalità che sta vivendo ancora la sua fase di sviluppo, è praticamente certo che essa non debutterà con la prima versione stabile di Android 16.
È più probabile, invece, che Google possa fare in tempo per uno degli aggiornameni trimestrali del sistema operativo (attesi a settembre 2025, dicembre 2025 e marzo 2026). C’è anche la possibilità che, alla fine, Big G possa continuare a lavorare con calma e fare le cose per bene in ottica di Android 17.
In quest’ultimo scenario, nuove evidenze si andranno concretizzando (sempre in forma nascosta) in tutte le prossime versioni in anteprima di Android per poi iniziare a mostrarsi, inizialmente a sviluppatori e beta tester, quando verrà avviato il ciclo di sviluppo della prossima versione del sistema operativo (dovremo attendere novembre 2025 se le cose andranno come con Android 16) che verrà distribuita tra oltre un anno.