Google continua a lavorare per rendere più sicura la funzionalità Blocco remoto di Android, utile per bloccare uno smartphone rubato.

Nello specifico, pare che il team di sviluppo stia cercando di “complicare le cose”, dato che attualmente è sufficiente conoscere il numero di telefono della SIM (o eSIM) inserita all’interno dello smartphone per procedere al blocco.

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Da qualche mese su Android è disponibile il “Blocco remoto”

Con Android 15, Google ha annunciato le funzionalità di protezione antifurto per Android che fanno parte della suite Protezione dai furti e sono in generale disponibili per gli utenti in possesso di uno smartphone con Android 10 e versioni successive del sistema operativo.

Vi abbiamo più volte parlato della suite Protezione dai furti e delle sue funzionalità, tra le quali spicca Blocco remoto: si tratta di una funzionalità che consente all’utente di bloccare da remoto uno smartphone rubato inserendo il numero di telefono della SIM inserita all’interno del dispositivo (questo elemento è fondamentale).

Sembra però che Google stia lavorando per rendere più sicuro il Blocco remoto, sostituendo la richiesta del numero di telefono con un’altra tipologia di informazione.

Google lavora per rendere più sicura questa funzionalità

Analizzando il codice sorgente della versione 25.12.61 dell’app Google Play Services, il solito AssembleDebug (via Android Authority) ha scoperto alcune stringhe di codice relative a una novità in lavorazione per la funzionalità di Blocco remoto.

<string name=”fmd_quick_remote_lock_footer_text_new”><b>Keep in mind</b> <ul> <li>Your device must be online. If your device is offline, its screen will lock automatically once it’s online.</li> <li>If you find your device, just unlock your screen the way you usually would, for example, with a PIN or password.</li> <li>Your screen can be locked remotely up to twice a day.</li> </ul></string>
<string name=”fmd_quick_remote_lock_security_answer_hint”>Your answer</string>
<string name=”fmd_quick_remote_lock_security_question_hint”>Select a security question</string>.

La più interessante tra queste stringhe di codice è la terza perché fa riferimento all’implementazione di una domanda di sicurezza che servirà a poter procedere con il blocco da remoto dello smartphone prima della richiesta del numero di telefono: in questo modo, ci sarà un layer aggiuntivo di sicurezza (e qualche amico burlone dovrebbe avere maggiori difficoltà nel potere fare uno scherzo).

Quella della domanda di sicurezza non è la prima “misura aggiuntiva” che Big G prova ad aggiungere al Blocco remoto: a ottobre 2024, infatti, era emerso che il team di sviluppo stesse testando la “Security challenge date: in questo modo, l’utente avrebbe potuto impostare una data come misura di sicurezza aggiuntiva.

Con la nuova modifica in lavorazione, ovvero la possibilità di aggiungere una qualsiasi domanda di sicurezza, l’utente avrà ampio margine su cui spaziare (non sono emersi dettagli su eventuali limitazioni) per rendere la vita ai potenziali ladri o agli amici/parenti in ottica scherzi.

Non è chiaro se e quando questa novità verrà implementata per migliorare Blocco remoto ma, a prescindere da tutto, dovrebbe “passare” da un aggiornamento dell’app Google Play Services.

Come aggiornare l’app legata ai servizi Google

Per verificare che sul vostro smartphone Android (dotato dei servizi Google) sia installata l’ultima versione disponibile dell’app Google Play Services, vi basterà raggiungere la pagina dedicata dell’app sul Google Play Store tramite il badge sottostante e, eventualmente, effettuare un tap su “Aggiorna”.

L’applicazione non può essere trovata tramite ricerca sullo store e, di norma, viene aggiornata automaticamente su tutti gli smartphone del robottino verde (che contano sui servizi offerti dal colosso di Mountain View).