Operazione trasparenza in casa Google: il colosso di Mountain View ha anticipato il rilascio a partire dalla prossima settimana di un aggiornamento di Google Foto. Con questo update verrà mostrato direttamente nell’app quando un’immagine è stata modificata con l’intelligenza artificiale di Google.
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Per Google l’AI è una questione di responsabilità
Nell’annunciare l’imminente aggiornamento di Google Foto, Big G fa riferimento ai propri principi sull’uso consapevole e responsabile dell’intelligenza artificiale. Per questo motivo in una prospettiva di totale trasparenza Google Foto introdurrà la visualizzazione delle modifiche apportate alle immagini. Oggi più che in passato la modifica delle foto per renderle più accattivanti è diventata molto approfondita a tal punto da poter quasi stravolgere il contenuto originale e rendendo estremamente difficile distinguere tra reale e, appunto, artificiale.
Proprio per questo le foto modificate con strumenti quali Magic Editor, Magic Eraser e Zoom Enhance saranno ora chiaramente riconoscibili perché all’interno della scheda Dettagli saranno riportate tutte le informazioni relative alle modifiche apportate con l’AI.
Google spiega che le foto modificate con i vari strumenti AI contengono metadati basati sugli standard tecnici dell’International Press Telecommunications Council (il consorzio internazionale che riunisce le principali agenzie di stampa, editori e fornitori di tecnologie per l’industria dell’informazione). Questi metadati possono quindi essere utilizzati per indicare quando un’immagine è stata modificata con l’AI generativa. Queste informazioni vengono ora rese chiaramente visibili aggiungendo inoltre anche indicazioni relative al fatto che quell’immagine è composta da elementi provenienti da foto diverse utilizzando funzioni non generative (come Best take e Add Me dei Google Pixel).
Da Mountain View fanno sapere anche che il lavoro sulla trasparenza non termina con questo aggiornamento di Google Foto. Google continua a valutare soluzioni aggiuntive efficaci per migliorare la trasparenza sulle modifiche effettuate tramite l’intelligenza artificiale. In questo contesto rientra l’ingresso di Google nel comitato direttivo della Coalition for Content Provenance and Authenticity (C2PA). A metà settembre Google ha comunicato l’intenzione di investire nell’aiutare le persone a comprendere meglio come un particolare contenuto è stato creato e modificato nel tempo. Per farlo ha deciso di entrare a far parte della C2PA e di incorporare questo standard nei propri prodotti così da utilizzare questa tecnologia per aggiungere informazioni sulla provenienza dei contenuti.